IL FATTO

Bufera ad Arzano, revocata scorta al comandante anti clan Biagio Chiariello

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Rischia grosso il comandante della Polizia locale di Arzano, Biagio Chiariello, dopo la decisione della Prefettura che, letta l’esito del comitato interforze, ha deciso di revocare la scorta.

Il tutto nonostante il clan locale della 167, costola degli AmatoPagano, sia ancora vivo e vegeto e in grado di mettere in campo azioni criminali.

Bufera ad Arzano, il comandante anti clan senza scorta

Di quanto sia ramificato e pericoloso lo dimostrano gli arresti di qualche settimana fa di quattro estorsori e la bufera giudiziaria con 18 misure cautelari al comune di Melito dove gli scissionisti erano in grado di condizionare elezioni e appalti.

    La vicenda sarebbe già finita sui tavoli dei procuratori e diversi parlamentari starebbero presentando un’interrogazione per chiedere come mai uno dei poliziotti locali più impegnato in importanti inchieste sulla camorra ad Arzano e Sant’Antimo, sia stato privato della scorta sovraesponendolo a possibili vendette.

    Per Chiariello solo una tutela generica, radio controllata

    Oggi Chiariello può contare soltanto su una tutela, cioè sulla vigilanza generica radio controllata, se disponibile e se qualche malintenzionato non faccia prima delle forze dell’ordine. Anche perché la camorra non è consueta notificare atti di archiviazione di volontà di vendetta ai diretti interessati.

    La scorta gli era stata concessa stante la pericolosità del clan Amato-Pagano un anno fa circa dopo le azioni investigative e repressive svolte dal comandante Chiariello e i suoi uomini nei confronti del clan.

    Tali operazioni avevano riguardato abbattimenti delle case abusive, denunce degli occupanti illegali, revoche delle residenze e del reddito di cittadinanza, segnalazioni al tribunale dei minori, abusivismo e lotta alle pompe funebri del clan Ferone colpite successivamente da interdittive antimafia.

    Azioni investigative che videro anche l’affissione di un manifesto funebre con la sua foto e il suo nome. L’ex Presidente dell’Antimafia Nicola Morra chiede l’istituzione di una scorta civica per Chiariello.



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