Sorrento, truffa dei contributi “Cura Italia”: 17 indagati

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Nei giorni 13 e 14 settembre in corso, il Gruppo della Guardia di Finanza Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica.

Inoltre, è stata notificata l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 17 soggetti, tutti sotto indagine per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico e sostituzione di persona.

I provvedimenti cautelari emessi sono il risultato di indagini complesse e di ampio respiro condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza Massa Lubrense, sotto il coordinamento di quest’Ufficio. Le indagini sono scaturite da una denuncia presentata da una donna nei confronti di ignoti, riguardante un’ipotesi di truffa ai suoi danni.

    La truffa era relativa all’indennità a favore dei collaboratori sportivi, un sostegno di 600 euro mensili erogato da SPORT E SALUTE S.p.a. (ex CONI) durante l’emergenza Covid-19.

    In particolare, la denunciante ha segnalato di aver scoperto, tramite il proprio “cassetto fiscale” telematico presso il sito dell’I.N.P.S., l’esistenza di una Certificazione Unica emessa dalla SPORT E SALUTE S.p.a. riguardante redditi percepiti nel 2020 come collaboratore presso una struttura sportiva a Massa Lubrense. Tuttavia, la denunciante non aveva mai svolto alcuna prestazione lavorativa in quel settore.

    Dalle indagini, che hanno compreso la consultazione di banche dati, l’acquisizione di informazioni sommarie sui presunti beneficiari del contributo e l’analisi dei dispositivi elettronici dell’indagato principale, è emerso un sistema di truffa sistematica.

    L’indagato principale, insieme ad altri 16 soggetti, avrebbe ottenuto indebitamente l’indennità introdotta dal DL “Cura Italia” presentando richieste a nome di soggetti ignari del beneficio.

    In pratica, il sistema messo in atto coinvolgeva la trasmissione di documentazione falsa agli Enti competenti e l’utilizzo di dati e documenti di persone che non erano a conoscenza della truffa. Questo sistema ha permesso di ottenere un vantaggio ingiusto ai danni degli Enti pubblici eroganti e delle persone ignare che figuravano come richiedenti il beneficio.

    Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata ha condiviso la ricostruzione investigativa condotta dalla Procura della Repubblica e ha disposto il sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite, fino a un importo di 109.400 euro. Durante l’esecuzione del sequestro sono state sequestrate diverse somme di denaro contante, disponibilità finanziarie sui conti bancari degli indagati e un bene mobile registrato di proprietà del principale indagato.



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