Roccarainola, la maledizione della fabbrica di fuochi

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La vista dall’alto disegna uno scenario quasi postatomico: alberi inceneriti e un piccolo cratere a fare da contorno al laboratorio in cui Raffaele Miele, un operaio della Fireworks Lieto, fabbrica del Napoletano di lungo corso specializzata nella produzione di fuochi pirotecnici, stava preparando le miscele.

Un’esplosione ha devastato il casotto in cui si trovava, non lasciando scampo al 51enne riconosciuto solo diverse ore dopo. Manca poco alle 11 sulla collina che sovrasta Roccarainola, settemila abitanti ai piedi del parco regionale del Partenio, a una quindicina di km da Nola, quando un boato, seguito da una colonna di fumo visibile a distanza di chilometri, richiama l’attenzione.

Il centro abitato è distante da quel luogo, eppure in molti escono terrorizzati dalle case temendo il peggio. Sul posto, in località Gargani, giungono carabinieri e i primi soccorsi. Giuseppe Miele manca all’appello: le speranze di ritrovarlo vivo appaiono flebili sin dalle prime battute. Una previsione che, purtroppo, si rivelerà fondata.

“E’ stata un’esplosione fortissima, avvertita in un raggio ampio: in tanti si sono riversati in strada uscendo dalle case terrorizzati. E purtroppo c’è una vittima da piangere” commenta il sindaco di Roccarainola , Giuseppe Russo, arrivando sul posto.

La Fireworks Lieto è un’azienda a conduzione familiare con una tradizione alle spalle, e un pedigree di tutto rispetto. Non sono mancati gli incidenti sul lavoro, anche gravi, che però non ne hanno fermato la passione per i fuochi trasformata in business di generazione in generazione.

     Nel 2002 il primo scoppio con tre morti

    La fondò nel dopoguerra Antonio Lieto. Nell’agosto del 2002 la prima disgrazia con l’esplosione che polverizzò la fabbrica allora insediata nel territorio di Visciano – non lontano da dove sorge oggi – e che costò la vita a tre persone tra cui uno dei fratelli Lieto, Salvatore, di 51 anni.

     Nel 2004 seconda esplosione con due morti

    Due anni dopo, nel 2004, un nuovo incidente che colpì il fratello Cristofaro e il nipote Antonio, morti nello scoppio di una fabbrica alla periferia di Giugliano dove si erano recati per acquistare articoli pirotecnici dopo che la loro azienda si era dissolta.

    Una vita da artigiani del rischio, la loro, capaci di risalire la china anche dopo le tragedie fino alla rinascita della fabbrica con la nuova sede di Roccarainola – strutturata su più insediamenti proprio per evitare che l’esplosione in uno di questi potesse danneggiare a catena tutti gli altri – inaugurata nel 2006 sotto l’insegna Fireworks Lieto.

    Di nuovo a incantare con i loro fuochi, e i loro giochi di luce, in Italia e nel mondo, fino all’ultimo tragico epilogo di oggi che riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro su cui sarà la magistratura a fare chiarezza.


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