Cronaca Giudiziaria

Camorra: chiesti 200 anni di carcere per il clan Senese

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Camorra di esportazione a Roma: mano pesante della Procura che ha chiesto un totale di oltre 190 anni di carcere per il clan Senese retto dal boss Michele Senese detto o’ pazzo.

Sono le richieste della procura di Roma nei confronti dei 26 imputati nel processo nato dalla maxi operazione ‘Affari di Famiglia’ contro il clan camorristico dei Senese. Agli imputati sono contestati, a vario titolo, i reati di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti: per alcuni di questi e’ stata contestata anche l’aggravante del metodo mafioso.

E le condanne richieste vanno da un massimo di 18 anni, sollecitati dal pm Francesco Minisci nei confronti di Michele Senese, detto ‘O Pazzo’, ai 3 anni. Diciassette anni sono stati invece chiesti per il figlio di Senese, Vincenzo. Otto anni per il fratello Angelo e per la moglie Raffaella Gaglione. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calo’, aveva portato lo scorso luglio alla maxi operazione eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile.

L’inchiesta, con il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda Ilaria Calo’, aveva portato lo scorso luglio alla maxi operazione eseguita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti: per alcuni di questi e’ stata contestata anche l’aggravante di avere agito con il metodo mafioso.

Dall’indagine era emerso che Michele Senese anche dal carcere continuava a coordinare e gestire le attività illecite della famiglia stabilendo la strategia criminale, scambiando ‘pizzini’ con i familiari durante i colloqui, in particolare con il figlio Vincenzo, e con la moglie, Raffaella Gaglione. In almeno due occasioni, Senese si era scambiato con il figlio, senza farsi notare dal personale di vigilanza, le scarpe rispettivamente indossate per scambiarsi messaggi.

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“Cioè, qui stiamo parlando de… che è il capo di Roma! No il capo di Roma, il capo…il boss della camorra romana!!! Comanda tutto lui!!”, diceva uno degli arrestati riferendosi Senese in un’intercettazione riportata nell’ordinanza del gip


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