Mercato nero dei pezzi di auto, trovati in un capannone migliaia di ricambi 

SULLO STESSO ARGOMENTO

Mercato nero dei pezzi di auto, trovati in un capannone migliaia di ricambi

L’attività di ricettazione di ricambi auto di provenienza furtiva avveniva in un’area sequestrata

La Polizia di Stato di Caserta ha individuato e denunciato in stato di libertà due persone per attività di ricettazione di ricambi auto di provenienza furtiva. L’attività di polizia giudiziaria è stata svolta dal personale della Squadra Volante del Commissariato di pubblica sicurezza di Aversa che, nella mattinata del 9 giugno, è intervenuto nel comune di Casaluce dove era stato segnalato un veicolo rubato, individuato tramite il sistema di allarme satellitare.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Scoperti dai carabinieri sette ladri d’auto: accusati di furto aggravato in concorso. Le vetture venivano smontate per alimentare il mercato nero dei ricambi



    Gli agenti della polizia, guidati dalla segnalazione della centrale operativa, hanno raggiunto un capannone industriale, chiuso da un cancello con lucchetto, al cui interno hanno individuato un’auto quasi completamente smontata, priva di targhe ed anche con numero di telaio abraso. Appostatisi nelle adiacenze della struttura, i poliziotti hanno notato poco dopo una vettura con due persone a bordo che, alla vista della pattuglia, tentava di dileguarsi venendo bloccata dalla Volante.

    mercato nero
    mercato nero

    Gli occupanti, già noti alle forze di polizia per precedenti specifici, sono stati trovati in possesso di un coltello a scatto e di documenti collegati all’attività di ricettazione di componenti meccaniche di automobili svolta presso il capannone.

    La successiva attività di perquisizione svolta all’interno della struttura ha consentito di rinvenire numerosi attrezzi idonei allo smontaggio e migliaia di ricambi di auto di provenienza illecita, destinati ad alimentare il mercato nero dei ricambi. I responsabili sono stati indagati in stato di libertà per il reato di ricettazione in concorso. In aggiunta uno di essi anche per detenzione abusiva di armi e violazione dei sigilli dell’area, risultata già posta sotto sequestro.




    LEGGI ANCHE

    Salernitana, Iervolino non molla: “Resto in sella, ci sarà una rivoluzione”

    Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, affronta con franchezza la difficile situazione del club, nonostante le minacce, le offese e gli attacchi subiti negli ultimi mesi. In un'intervista al "Corriere della Sera", Iervolino si mostra determinato a rimanere al timone della squadra, nonostante lo spettro della retrocessione in Serie B si faccia sempre più concreto. "Se fosse per il bene dell'azienda farei un passo indietro", ammette Iervolino, "ma per ora non se ne parla. La Salernitana...

    Studente di Torre del Greco, morto per una caldaia difettosa in un B&B a Milano: chiesto il processo per due

    Il procuratore di Milano ha formulato la richiesta di giudizio per i due responsabili del B&B di Milano coinvolti nella tragica morte di Francesco Mazzacane, un giovane di 24 anni di Torre del Greco. La vittima è deceduta a causa di un'avvelenamento acuto da monossido di carbonio proveniente da una caldaia situata nel residence Linate di Novegro di Segrate, il 9 novembre 2022. I due imputati, il responsabile legale della struttura e l'idraulico incaricato dell'installazione e...

    Si è pentito il super boss Francesco Schiavone “Sandokan”

    Un terremoto nel mondo camorristico: il boss dei Casalesi, Francesco Schiavone "Sandokan", dopo 26 anni dal suo arresto, ha deciso di collaborare con la giustizia. La notizia, riportata da Cronache di Caserta, ha sconvolto la comunità casalese e rappresenta una svolta epocale nella lotta contro la camorra. Un regno di terrore che si sgretola. Sandokan, 71 anni, era considerato l'uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto capoclan. Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo per diversi...

    Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

    Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE