Medicina Generale in Campania, le accuse di Medici senza carriere

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I medici di famiglia, nonostante siano coloro a cui viene scaricata ogni defiance dell’amministrazione sanitaria pubblica, sono coloro a cui lo stipendio va elargito per cortesia e non per diritto.

Nonostante siano stati stanziati fondi per la collaborazione amministrativa e infermieristica negli studi dei medici di medicina generale, questi rimborsi devono essere rincorsi dai medici con richieste a mezzo posta elettronica, telefonate e confronti di persona con dirigenti distrettuali e aziendali.

Senza dimenticare che i medici di famiglia sono in rete attraverso le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), normale e sancite dall’Accordo Integrativo Regionale (AIR) della Medicina Generale di Regione Campania, attraverso i quali ogni paziente, assistito da qualsiasi medico, può rivolgersi ad ogni medico facente parte di quella AFT, quando il proprio medico non è presente allo studio in quel determinato orario.

    Tale lavoro va retribuito secondo delle tariffe, anche esse sancite dall’AIR Campania, che puntualmente vengono disattese dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL) delle province campane.

    Questi abusi nei confronti dei medici hanno la diretta conseguenza sulla efficace assistenza medica territoriale ai Cittadini: senza collaboratori di studio i medici hanno meno tempo per dedicarsi alla reale situazione clinica del paziente; senza infermiere si possono vaccinare meno Cittadini e sottoporli e meno screening; con un AFT che non funziona, i Cittadini, quando non trovano il proprio medico, sono costretti a recarsi ai Pronto Soccorso Ospedalieri, intasandoli per motivazioni non da emergenza.

    Chi sono i responsabili di queste inefficienze? Che fine hanno fatto le risorse economiche destinate al fondo della medicina generale? Le AASSLL come spendono tali risorse? Domanda tendenziosa: come vengono pagati i medici UCA in servizio diurno nei distretti? Non vogliamo pensare che si eroghino risorse con il fondo della medicina generale! Sarebbe un grave reato da parte dei dirigenti aziendali.

    Si legge sui quotidiani che il Ministero della Salute abbia decretato lo stanziamento dei fondi per la diagnostica di primo livello negli studi dei medici di famiglia. Come verranno erogati o fondi ai medici? Sempre con il meccanismo del l’indennità di rimborso? E chi ci assicura che un medico, dopo aver investito delle risorse economiche, gli verrà attribuito la relativa indennità ad ogni prestazione? Se le AASSLL campane continueranno a negare ciò che spetta di diritto?

    Prima si mettano in pari tutti i debiti che le AASSLL campane e Regione Campania hanno con i medici di famiglia e poi i Cittadini campani potranno usufruire dei medesimi servizi di cui usufruiscono i cittadini italiani.

    Non dimentichiamo, inoltre, che i medici di famiglia aspettano ancora che gli specialisti ospedalieri e convenzionati ASL emettano ricette del Sistema Sanitario Nazionale e certificati telematici di malattia, così come fanno i loro colleghi delle altre regioni italiane; ciò ha come

    conseguenza un enorme lavoro burocratico scaricato sui medici di famiglia, che sono costretti, per ovvi motivi, a trascurare il lavoro clinico ambulatoriale.

    Ci auguriamo che la sanità campana cambi musica e non continui ad erogare la peggiore assistenza sanitaria territoriale possibile.



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