Qualiano, le ossessioni e la storia di Pasquale De Falco

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“Esco solo quando ho ucciso anche mio padre”, aveva detto così nella sua lucida follia Pasquale De Falco rivolgendosi al cognato Massimo De Rosa che invano durante la giornata di ieri aveva cercato di far ritornare in se quell’uomo che in mattinata aveva ucciso la madre e poi si era barricato in casa. Dopo dieci ore di trattative Pasquale De Falco è stato arrestato dai carabinieri che hanno effettuato un’irruzione con granate stordenti. I vicini di casa e lo stesso cognato protagonista invano della trattativa hanno dialogato a lungo anche con i numerosi cronisti accorsi sul posto ieri. Soprattutto dopo la cattura, per spiegare che Pasquale non era cattivo. Studioso, di buona famiglia, Pasquale era stato fidanzato con una coetanea che conosceva da sempre. Poi l’improvvisa rottura del rapporto e la depressione che poi lo aveva portato a tentare il suicidio lanciandosi dal balcone. Ma la palazzina di via Campana dove vive la famiglia De Falco ha un solo piano, e Pasquale se l’era cavata con qualche contusione. E da quel momento sono cominciati i suoi problemi mentali. La famiglia De Falco si era ritirata nel dolore di quel figlio instabile mentalmente. Più volte Pasquale aveva picchiato la madre. “La prima volta che Pasquale l’aveva picchiata Teresa mi aveva guardato con gli occhi pieni di lacrime e mi aveva detto: È sempre mio figlio”, ha raccontato poi il cognato Massimo De Rosa.
Ieri però mamma Teresa non c’è l’ha fatta a sottrarsi alla violenza del figlio che continuava ad amare. Quando Pasquale le si è avventato contro ha tentato di fuggire, ha raggiunto il terrazzino che porta alle scale, si è aggrappata alla ringhiera, lui le è saltato addosso, l’ha trascinata. E poi le ha sparato con il fucile da caccia del padre lasciandola a terra lasciandola sotto la pioggia. Per sparare l’assassino ha usato il fucile che il padre, Antonio De Falco, 75 anni, custodiva gelosamente. E sempre Massimo De Rosa  che  ha raccontato in lacrime: “Quel fucile era sempre stato nascosto. Mio suocero lo teneva in una cassaforte. Ma evidentemente Pasquale ha trovato le chiavi. Quando qualcuno cerca ossessivamente qualcosa prima o poi la trova”.

LA CATTURA. Quasi dieci ore di trattative, infine il blitz del Gis, i gruppi di intervento speciale dei carabinieri. Giornata da incubo a Qualiano, nel Napoletano: Pasquale De Falco ha prima ucciso la madre con un colpo di fucile e poi si è barricato in casa fino a quando i militari hanno fatto irruzione immobilizzandolo. L’uomo ha 37 anni ed è affetto da problemi psichici: la vittima è Teresa Licciardiello di 67 anni. Tutto è successo in via Campana 326, poco prima delle 12: l’uomo, secondo alcuni testimoni, avrebbe sparato almeno cinque colpi di arma da fuoco. Sul posto sono arrivati subito anche i reparti speciali dell’Arma, chiamati dai vicini. In un primo momento si era ipotizzato che anche il padre di De Falco, Antonio, di 75 anni, potesse essere stato colpito dal figlio, ma poi l’uomo è stato rintracciato lontano dall’abitazione del delitto. Il fucile con il quale De Falco ha sparato era regolarmente detenuto dal padre.

TRATTATIVA INFINITA. I militari per ore hanno cercato di convincere De falco a lasciarli entrare nell’appartamento, al primo piano dello stabile, e hanno avviato una trattativa anche con l’ausilio di un negoziatore ad hoc. Poi il blitz con granate stordenti, capace di bloccare l’uomo, che è incolume, secondo quanto riferiscono i carabinieri. Rabbia per i residenti di Qualiano dopo il dramma, con la folla che si è avventata con calci e pugni contro l’auto dei carabinieri che ha portato via l’uomo. Secondo quanto ricostruito, il 37enne sarebbe in cura per i suoi problemi psichici da circa dieci anni dopo una forte delusione amorosa che lo aveva trascinato in depressione. Negli ultimi tempi erano frequenti le liti con i genitori, che cercavano di spronarlo e di tirarlo fuori da questa fase di stallo esistenziale e lavorativo.

CARABINIERI. BLITZ ESEMPLARE “E’ stata un’azione fulminea. I nostri uomini sono entrati, lo hanno subito ammanettato. Non ha detto nemmeno una parola ne’ ha avuto il tempo di reagire”. Lo ha detto il colonnello Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale dei carabinieri di Napoli, al termine del blitz del Gis che ha portato all’arresto di Pasquale de Falco. “Il blitz e’ durato pochissimi minuti, tutto merito dei nostri uomini che sono stati esemplari. Nel corso della giornata abbiamo piu’ volte tentato una trattativa ma senza ottenere alcun risultato”, ha sottolineato Del Monaco. 

IL TESTE: HO SENTITO CINQUE COLPI.”Ero in auto, stavo passando davanti all’abitazione quando ho sentito i colpi. Mi sono sembrati di pistola. Ho avuto paura, mi sono chinato sul sediolino e con il cellulare ho avvertito i carabinieri”. A parlare e’ Massimo Mussolino, 49 anni, colui che ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, dopo che Pasquale De Falco aveva sparato e ucciso la madre, Teresa Ricciardiello, a Qualiano , prima di barricarsi in casa. “In pochi minuti, tre o quattro, e’ arrivata una pattuglia – continua Mussolino – i due carabinieri si sono fermati davanti al portone e scesi dalla vettura hanno indossato i giubbotti antiproiettile. Quando sono entrati nel portone ho sentito altri due colpi e ho visto i militari uscire di corsa”. “Ho assistito alla scena dalla mia macchina. A questo punto anch’io sono scappato. La mia macchina e’ ancora lì”. 



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