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Giovane napoletano dipendente dell’Onu trovato morto in Colombia: la famiglia chiede la verità

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La famiglia del napoletano Carmine Mario Paciolla chiede al ministero degli esteri di fare piena luce sulla morte del loro congiunto trovato senza vita ieri in Colombia.

 

La Farnesina insieme alle autorita’ locali segue il caso con la massima attenzione. Lo fa sapere la in una nota ufficiale diramata oggi. “L’ambasciata d’Italia a Bogota’ in stretto raccordo con ministero e autorita’ locali segue il caso con la massima attenzione ed e’ in contatto con i familiari del connazionale, oltre che con la missione di verifica Onu in Colombia, per offrire ogni possibile assistenza”.

Carmine Mario Paciolla, napoletano, collaboratore delle Nazioni Unite in Colombia, e’ morto ieri in circostanze non del tutto chiare. Il corpo del trentatreenne e’ stato rinvenuto nella sua abitazione a San Vicente del Caguan, nel dipartimento meridionale di Caqueta’. Secondo quanto dichiarato dal segretario di governo del municipio di San Vicente, Jesus Marua Escobar Martunez, il cadavere e’ stato rinvenuto da alcuni suoi compagni.

“Avevano programmato la partenza e quando non lo hanno visto arrivare sono andati a casa sua e hanno trovato la triste notizia”, ha detto Martunez, citato dall’emittente colombiana “Rcn”.

Nei giorni precedenti la sua morte, Paciolla aveva accompagnato il governatore di Caqueta’, Arnulfo Gasca, e il sindaco di San Vicente, Julia’n Perdomo, in alcuni spazi di dialogo con le comunita’ rurali, in cui si svolge il processo di accompagnamento del processo di pace tra governo ed ex Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).

Le autorita’ municipali e le Nazioni Unite stanno realizzando le rispettive inchieste per acclarare le circostanze della morte. “La missione delle Nazioni Unite in Colombia si rammarica profondamente della morte di un collega volontario a San Vicente del Caguan, Caqueta’, e invia le sue sentite condoglianze e solidarieta’ alla sua famiglia, amici e colleghi.

La missione sta conducendo un’indagine interna e segue da vicino le indagini delle autorita’ colombiane per determinare le cause della morte”, si legge in un comunicato ufficiale delle Nazioni Unite.


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