Napoli, arrestati gli assassini di Annamaria Palmieri ‘Nino D’Angelo’

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Napoli. La rottura tra le famiglie dei Silenzio e dei Formicola, imparentati e legati dalla gestione delle attività illecite nella zona di Taverna del ferro a San Giovanni a Teduccio avvenne con l’omicidio di Annamaria Palmieri nota come Nino D’Angelo .

E’ così che una intera famiglia è diventata clan. Il gruppo dei Silenzio, una volta satellite della  potente e storica cosca dei Formicola del Bronx e ora autonomo nella gestione del traffico droga e richiesta di ‘pizzo’ a San Giovanni a Teduccio. Tra le 25 misure cautelari eseguite questa mattina dalla polizia, ci sono tra gli altri Francesco, Vincenzo, Pacifico e Alfonso Silenzio.

La famiglia malavitosa era legata ai Formicola con una parentela, dato che Assunta Formicola ha sposato Francesco Silenzio. Ma la rottura tra le due cosche avvenne nel gennaio del 2018 con l’omicidio di Annamaria Palmieri perche’ vicina a Maria Domizio, ritenuta la reggente dei Formicola. Un omicidio deciso per motivi personali dai Silenzio.

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Stamane gli agenti hanno notificato misure cautelari emesse dal gip di Napoli anche nei confronti degli esecutori materiale e dei mandanti di quell’omicidio.

    Le indagini ricostruiscono gli attuali equilibri criminali sul territorio di San Giovanni a Teduccio, caratterizzato da numerosi fatti di sangue causati dalla faida, in atto nel 2018 nonostante gli arresti e le sentenze di condanna, tra diverse famiglie di camorra espressione di due più ampie confederazioni, l’Alleanza di Secondigliano e il clan Mazzarella, che si contendono, da sempre, il controllo esclusivo della città di Napoli e Provincia.

    In particolare, le attività svolte a partire dal mese di gennaio 2018, in seguito all’omicidio di Annamaria Palmieri, braccio destro di Domizio Maria, reggente del clan Formiciìola, ricostruiscono una violenta contrapposizione armata tra le famiglie di camorra Silenzio e Formicola, entrambe operative nella sfera di influenza e controllo del dominante cartello Rinaldi/Formicola/Reale, a sua volta riconducibile all’Alleanza di Secondigliano.

    Numerose sono le azioni violente ricostruite nell’ordinanza cautelare attraverso le quali il clan Silenzio costringeva interi nuclei familiari ad abbandonare le proprie abitazioni, legittimamente occupate, in modo da garantire ai membri ed affiliati della famiglia Silenzio il controllo militare del Rione Bronx e la gestione di tutte le attività illecite, in particolare estorsioni e controllo delle piazze di spaccio.

    In tale contesto si inquadrano anche la ricostruzione del quadro indiziario relativo all’omicidio di Annamaria Palmieri, avvenuto in data 23.1.18, che risulta aver rappresentato il primo eclatante atto delittuoso finalizzato a dare feroce dimostrazione del disegno criminoso del gruppo, nonché delle successive azioni criminose riconducibili alla reazione violenta del cartello dei Mazzarella e delle dinamiche criminali correlate al controllo dei flussi di importazione dalla Spagna degli stupefacenti destinati non solo alle piazze di spaccio di San Giovanni a Teduccio, ma anche a quelle di altri quartieri napoletani (Barra, Secondigliano), e di altri comuni della Campania.

    È stata disposta la custodia cautelare in carcere per:

    ACAMPORA Sergio;
    DI LEO Pasqualina;
    DI PEDE Ferdinando;
    LAZRI Mariglen;
    MARIGLIANO Vincenzo;
    MAURO Salvatore;
    MORRA Antonio;
    MORRA Demetrio;
    PAGANO Luigi;
    10. PANE Raffael3;

    11. PRINCIPE Anna;

    12. PRISCO Salvatore;

    13. RANAVOLO Giovanni;

    14. RINALDI Salvatore;

    15. RINALDI Vincenzo;

    16. RIZZO Claudia;

    17. SAVIANO Ferdinando;

    18. SILENZIO Alfonso;

    19. SILENZIO Chiara ;

    20. SILENZIO Francesco;

    21. SILENZIO Leandro;

    22. SILENZIO Pacifico;

    23. SILENZIO Salvatore;

    24. SILENZIO Vincenzo.

    Sono stati disposti gli arresti domiciliari per:

    25. COSTABILE Antonio;

    26. SILENZIO Francesco Pio.

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