La morte dell’orso Juan Carrito commuove il web, disposta l’autopsia

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Castel di Sangro. Sarà sottoposto agli esami necroscopici nell’istituto Zooprofilattico Sperimentale di Isernia l’orso Juan Carrito che ieri pomeriggio è stato investito da un’auto attorno alle 18,30 sulla statale 17 a Castel di Sangro ed è morto dopo circa un’ora.

L’orso, simbolo del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, è stato trasferito ieri sera nella cittadina molisana e affidato ai tecnici della struttura che, come conferma il responsabile, dovranno stabilire nelle prossime ore quando effettuare gli esami per l’accertamento necroscopico e gli approfondimenti istologici.

La morte di Juan Carrito commuove il web, decine di post per ricordare l’orso che si spingeva nelle città alla ricerca di cibo le cui foto sono diventata famose. L’esemplare di orso bruno marsicano di 150 chilogrammi era uno dei quattro gemelli di mamma Amarena, nato nel Parco Nazionale nella primavera del 2020.



    Diventato famoso per le sue scorribande alla ricerca di cibo nei paesi dentro e fuori dal Parco nazionale, Juan Carrito è stato travolto da una Opel Corsa bianca, distrutta dall’impatto (il conducente e i passeggeri sono rimasti illesi).

    Il corpo dell’orso è stato trasferito nell’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia. Il plantigrado, un esemplare di orso bruno marsicano di 150 chili, era uno dei quattro cuccioli gemelli di mamma Amarena, nato nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise quattro anni fa.

    L’orso, abituato alla presenza degli uomini, hanno spiegato gli esperti dell’area protetta, si spostava senza problemi tra Roccaraso e Pescasseroli, in cerca di cibo facile: frequentava volentieri pollai, cassonetti ma anche pasticcerie e ristoranti della zona.

    Era stato fotografato in tante occasioni a passeggio lungo i binari, mentre giocava con un cane a pochi passi dalla padrona, nei paraggi di un noto ristorante stellato della zona. L’ultimo avvistamento era avvenuto domenica, sui campi da sci dell’Aremogna. L’animale era monitorato con un collare Gps.

    In Italia, in base ai recenti censimenti, sono rimasti poco più di 50 esemplari di questa specie; attraverso i progetti dell’Unione europea, l’impegno era di raddoppiare l’area della specie e il numero di individui presenti entro il 2050.

    “Ho appreso con grande dolore la notizia dell’investimento mortale di Juan Carrito, l’orso marsicano più famoso e amato d’Abruzzo”, aveva commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio: “La sua perdita rattrista non solo l’Abruzzo ma il mondo intero che ha scoperto l’Abruzzo e la bellezza degli orsi attraverso i numerosi video che lo ritraevano sin da cucciolo con i suoi fratelli e l’orsa Amarena”.


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