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I test della discordia, l’Anm minaccia lo sciopero

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Le tensioni crescono nel mondo giudiziario in merito ai nuovi test di accesso psicoattitudinali introdotti dal governo. L'Associazione Nazionale () ha annunciato possibili azioni di protesta durante il prossimo comitato direttivo centrale.

Il sindacato critica duramente il provvedimento definendolo “sfregiante” e “demagogico”, sollevando dubbi sulla sua costituzionalità. La reazione dell'Anm ha scatenato un acceso dibattito, con il presidente dei senatori di Forza Italia che definisce le critiche “proteste scomposte”.

Alcuni magistrati, incluso il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, ritengono che abolire completamente l'abuso d'ufficio sia un errore, suggerendo una riflessione più approfondita in merito.

Anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha espresso pareri contrastanti, sostenendo l'importanza dei test psicoattitudinali per coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nel governo e nella gestione della cosa pubblica.

Il Codacons si schiera a favore dei test, criticando l'attuale sistema di valutazione interna dei magistrati e suggerendo che anche i politici dovrebbero essere sottoposti a controlli simili.

La discussione si amplifica con il coinvolgimento della commissione di vigilanza sulla Rai, che accusa la direzione di Rainews di manipolazione delle notizie in relazione ai test psicoattitudinali. Mentre il confronto tra sostenitori e oppositori continua, resta aperta la questione sulla reale efficacia e neutralità di tali misure nell'ambito giudiziario e politico italiano.


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