Torre Annunziata, c’è un sospettato per l’agguato al genero del boss

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C’è un sospettato in stato di fermo che potrebbe avere avuto un ruolo nella sparatoria che ieri pomeriggio ha fatto ritornare agli “anni di piombo” Torre Annunziata con il ferimento di Giuseppe Carpentieri, genero del super boss Valentino Gionta, avendone sposato la figlia Teresa.

 

Ma soprattutto c’è il timore di un inizio di faida che non promette niente di buono. Carpentieri era destinato a morte sicura: ma chi ha fatto fuoco da un  terrazzo di corso Vittorio Emanuele II di fronte all’edificio dove abita il ferito ha avuto una mira poco precisa pur mirando all’addome.  Carpentieri, scarcerato nel marzo scorso dopo aver scontato 27 anni di reclusione per il duplice omicidio di Alfredo Nasti e Ciro Fraschetta, era sul terrazzo a prendere il sole. E vista la sua posizione apicale all’interno del clan Gionta mai avrebbe immaginato di essere nel mirino dei killer. E’ riuscito a chiedere aiuto. E’ stato trasportato prima al vicino ospedale covid di Boscotrecase, dove naturalmente è stato respinto e quindi trasportato all’ospedale Maresca di Torre del Greco, non prima che parenti e accompagnatori seminassero il panico tra medici e infermieri e danneggiando il pronto soccorso. Gli autori sono stati oggi tutti identificati , denunciati e posti in isolamento dall’Asl per pericolo di contagio. Carpentieri poi nella serata di ieri è stato trasferito al Cardarelli dove è stato operato. Gli sono state estratte due pallottole, una dall’inguine e l’altra dalla gamba. Non è in pericolo di vita. Nel frattempo da ieri gli investigatori stanno setacciando tutti gli ambienti della camorra di Torre Annunziare paesi vicini per capire da dove arriva il messaggio di sfida al clan Gionta.

 




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