Salerno, scoperti i legami tra i Del Giorno e la ‘ndrangheta: 13 arresti e 10 indagati

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Da una conoscenza in carcere, era nato un canale di approvvigionamento di sostanze stupefacenti per rifornire la Piana del Sele. Secondo la procura di Salerno, “l’anomalo rapporto criminale” tra la famiglia ‘ndranghetista Giorgi e quella dei Del Giorno di Campagna, nel Salernitano, e’ durato fino a quando quest’ultima non ha accumulato un debito, non saldato, da 30.000 euro. In un’indagine delegata dalla Dda ai Carabinieri, è stata fatta luce sui legami tra i due clan e sui carichi di droga che dalla Calabria viaggiavano, in auto, verso la Campania. I militari dell’Arma della compagnia di Eboli, stamattina, hanno eseguito, nel comune ebolitano, a San Luca in provincia di Reggio Calabria, a Roma e a Sulmona , un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 13 persone; altre 2, invece, hanno ottenuto dal gip del tribunale di Salerno il beneficio dei domiciliari. Al contempo, sono stati notificati dieci avvisi di conclusione indagine nei confronti di altrettanti indagati. A tutti, a vario titolo, viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. Ad uno dei destinatari della misura, in particolare, viene contestata anche la detenzione di due pistole detenute illegalmente e, per questo, é scattato l’arresto in flagranza. L’attività investigativa e’ stata avviata nel dicembre del 2015, a seguito di controlli del territorio di routine. I Carabinieri, con pedinamenti e intercettazioni, hanno chiarito l’esistenza di un gruppo criminale, con base a Campagna, dedito al traffico e allo spaccio di droga e capeggiato da soggetti della famiglia Del Giorno ritenuti dagli inquirenti “contigui ad ambienti della criminalità organizzata della Piana del Sele”. Inoltre, l’impianto accusatorio del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Marco Colmonici, e condiviso dal gip, farebbe venir fuori i legami tra i Del Giorno e i Giorgi, famiglia calabrese attiva nel comune di San Luca, nel Reggino. Gli indagati sarebbero responsabili della gestione di ‘piazze’ di spaccio di droga, tra cui cocaina, hashish e marijuana, approvvigionata nell’hinterland napoletano e in varie località calabresi. I Carabinieri hanno accertato che sono stati quattro i viaggi dalla Calabria a Salerno per trasportare la droga che veniva occultata nell’abitacolo delle auto. In alcuni casi, e’ stato scoperto che, per destare meno sospetti, gli indagati effettuavano i trasporti facendo la staffetta con le vetture. Durante i tre anni e mezzo di indagine, sono state arrestate in flagranza quattro persone e sono stati sequestrati circa 100 grammi di cocaina, un chilogrammo di hashish, 200 grammi di cocaina, oltre a 11.500 euro in contanti. Per la buona riuscita dell’indagine, ha sottolineato il pm, è risultato importante l’ascolto delle conversazioni, tra gli esponenti delle due famiglie, intercettate in carcere, a Sulmona e a Carinola, nel Casertano.




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