Striscioni e un blocco temporaneo: i ricercatori del Cnr in protesta

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Un piattino a terra per chiedere l’elemosina, striscioni e un blocco temporaneo: i ricercatori del Cnr, oggi a Napoli, hanno protestato cosi’ “contro i tagli alla ricerca previsti dal Governo e non ancora scongiurati”, come sostenuto nel corso dell’incontro. Oggi il Cnr, fanno sapere i ricercatori, “si trova ad affrontare una grave crisi finanziaria, le cui cause sono molteplici, non ultimo il decremento dei fondi assegnati che e’ avvenuto progressivamente nell’ultimo decennio. I ricercatori lanciano un ulteriore appello al Governo e chiedono una garanzia per evitare tutti i tagli ai fondi di Ricerca, prima della definitiva approvazione della legge finanziaria”. “L’attuale bilancio di previsione del Cnr, a livello nazionale – e’ stato spiegato – attesta 83 milioni di euro di spese correnti (tra stipendi, locazioni, manutenzioni straordinarie degli immobili, spese di elettricita’), che non sono coperte dal finanziamento ordinario e che, per il momento, richiedono un prelievo forzoso sui fondi dei progetti di ricerca della sua rete scientifica”. “Misure giudicate “insostenibili” anche dai 100 direttori degli istituti del Cnr, quali primi firmatari di un manifesto che ha raccolto 4000 adesioni in pochi giorni e che e’ stato indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca”, come evidenziato oggi nel corso della protesta. “Dopo la recente mobilitazione del personale – informano i ricercatori – in Commissione Bilancio della Camera e’ stato approvato un emendamento, che prevede un’erogazione certa di appena 30milioni all’anno per 3 anni. Questo non puo’ che esser visto come un primo passo ottenuto anche grazie alla mobilitazione della rete scientifica. Tuttavia, cio’ consente al Cnr di essere in una situazione meno drammatica, ma ben lontana dall’assicurare la completa copertura delle spese correnti. Non parliamo neanche di finanziare la ricerca, ma almeno coprire le spese di mantenimento degli Istituti”. Gia’ lo scorso 7 dicembre, l’assemblea del personale Cnr di Napoli aveva espresso “totale insoddisfazione nei confronti degli insufficienti aumenti al finanziamento previsti dalla Legge di Bilancio 2019.




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