Questo episodio di vita privata, lo ho raccontato più volte, chiacchierando con gli amici.Potrebbe interessarti
Allora, io mi impegnai a spiegargli come e perché si sbagliava …che Pompei nuova etc…. che Bartolo LONGO etc….che gli scavi invece etc… lasciandolo sorpreso e interdetto non poco. Oggi non lo farei piuù, credo. Mi limiterei ad annuire scuotendo appena la testa.
E la Domanda - provocatoria - stavolta sono io a rivolgerla al lettore dalle colonne on line di questo giornale Le Cronache della Campania.
Ma esiste POMPEI? Intendo dire la città nuova, quella abitata? Oppure son solo ‘uattro ‘ase ? Avevo ragione l’Aretino? Ebbene, dai segnali che vengono dal territorio, io mi aspetterei un sì, provocatorio. Ma pur sempre un sì! E netto!!
Proviamo a ragionare un momento senza far finta di non vedere che il Comune è guidato da una Amministrazione Comunale, che più ectoplasmatica non si può. Il Sindaco amministra (ndr: si fa per dire…) una cittadina spenta e desertificata dal Centro Commerciale La Cartiera e dalla inazione dei propri amministratori comunali. Essa è oggi ancora aggrappata ai flussi turistici religiosi diretti al Santuario mariano e a quelli laici del turismo archeologico, che popolano i tanti B&B sorti spontaneamente qua e là nel territorio.
Ma la crisi c’è ed è evidente nei numeri in calo con cui sono costretti a fare i conti anche i flussi turistici religiosi. E i numeri calanti sono quelli attestati dalle particole sacre (ndr: le ostie consacrate, per dirla più semplicemente, in lingua ecclesiastica) distribuite dagli officianti sull’altare ai devoti settimanalmente. Si sa - ed è un fatto noto - che è sempre più raro vedere per le strade della Città di Pompei falangi numerose e compatte di fedeli come una volta, organizzati da preti e terziari volenterosi e solerti.
E non è solo la “concorrenza” dei luoghi lontani del santo Padre Pio a generare defezioni tra i pellegrini (ndr: posso ancora chiamarli così?) un tempo soprattutto “mariani”. D’altra parte, cosa fanno la Amministrazione Ecclesiale, da una parte, e quella a Comunale, dall’altra, per rendere più gradita e agevole la “giornata” del pellegrino a Pompei?...Per non parlare della sosta nelle strisce blu, esosa e implacabile… Senza dilungarsi sulla assenza di uno straccio di Ufficio Informazioni Turistiche, degno di questo nome in un paese civile. E, infine, senza dimenticare i giovani, in fuga da Pompei per cercare lavoro altrove, mentre piovono milioni di euro.
A questo panorama desolato e desolante si contrappone la Amministrazione del Parco Archeologico Pompei - quella che si chiamava Soprintendenza - il quale rimane esteso solo su un quarto del territorio comunale, in offesa alla intelligenza comune, senza che NESSUNO, tra gli addetti ai lavori (ndr: chi sono?) se ne infischi dei disagi derivanti alla Città viva, divisa in due, anzi in un quarto e tre quarti.
Però annunci e scoperte non mancano, anche se alcune delle recenti scoperte, come quella del candelabro emergente lindo e pinto - tirato a lucido e fresco - dal lapillo, che appare sporco e gia ri-mosso e ri-accantonato, farebbero ridere o almeno sono idonee soltanto per la “mandrie buoi” dei Media e dei Social in Internet.
Insomma fanno notizia, ma Pompei - tutta Pompei - ha bisogno di ben altro. Intanto però - bisogna riconoscerlo - il numero dei visitatori di Pompei cresce, forse anche attirato dalle notizie delle scoperte, ma le statistiche dicono che crescono – e di più – anche i numeri turistici di Napoli, Sorrento, Capri, Paestum e degli altri siti turistici della Campania. Tocca a questo Giornale fare la voce fuori dal Coro.
Ci sarebbero infatti molte cose più serie a cui pensare, come la Buffer Zone del grande Progetto Pompei, la traslazione a monte del Vesuvio della storica tratta ferrata Napoli-Pompei, il ruolo - mai territorialmente trainante - di Pompei stessa, la realizzazione di un Museo Archeologico in uno dei grandi contenitori vuoti del centro città, ultima e unica speranza di futuro per Pompei, tutta Pompei.
Dei Restauri poi è meglio non parlare, per carità di Patria…europea, visto che si fanno con fondi UE. Piaccia o no al Ministro Salvini.
Parleranno da soli e presto. Come parleranno le opere incompiute. Come parleranno i marciapiedi eseguiti senza risparmio, ma a colori alterni, mentre i rumors raccontano che la massima parte dei Lavori di Restauro, sembra che siano stati fatti dei necessari rilievi.
Che fine ha fatto quindi lo sbandierato Piano della Conoscenza? E i droni rilevatori?
Insomma, se il Re non è nudo…. è perlomeno svestito. E per Pompei - tutta Pompei - il domani si profila in brache di tela.
Federico L.I. Federico





