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Luce fu al Maccellum di Pozzuoli con un innovativo progetto di illumminazione

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Nuova luce al Macellum, il tempio di Serapide di Pozzuoli dove il Premio Civitas, in collaborazione con la società Graded e la Led Generation, sta realizzando un innovativo progetto di illuminazione. Lo spot, girato da Brain Heart, dà il via al conto alla rovescia per l’inaugurazione ufficiale dell’impianto, prevista per le prime settimane di gennaio. Realizzato su un progetto firmato dal light designer Filippo Cannata, il piccolo esercito di corpi illuminanti di ultima generazione punta su centoquarantanove sorgenti LED cambia-colore, due mila metri di cavi a doppio isolamento, ottocento metri di tubo flessibile a doppia guaina. È la prima volta in assoluto che uno dei siti più affascinati del patrimonio archeologico mondiale si illumina artisticamente con un sistema che permette di spaziare liberamente tra colori e giochi luccicanti, luci ordinarie e scenografiche, strategie di ombre e tonalità.
Un’operazione fortemente voluta dal Premio Civitas, ideato da Paolo Lubrano. “Un sogno che finalmente vede luce – commenta Paolo Lubrano – la principale vocazione del Premio Civitas è portare all’attenzione internazionale le immense bellezze che caratterizzano i Campi Flegrei, tra le quali il Macellum di Pozzuoli è un simbolo identitario senza precedenti. Grazie all’intervento, adesso tutti – cittadini e turisti – potranno finalmente guardare al sito con occhi diversi e apprezzarne appieno il valore archeologico”.
Per Vito Grassi, presidente di Graded: “Con la realizzazione del nuovo impianto di illuminazione del Macellum, Graded ha voluto contribuire all’avvio in Campania di nuovi modelli virtuosi di gestione culturale e valorizzazione del patrimonio artistico. La diffusione e la promozione della cultura d’impresa è una mission costante della società, ancora di più se finalizzata ad offrire un contributo reale allo sviluppo del territorio. Ci auguriamo che questo progetto, in una fase in cui è sempre più difficile trovare risorse per la cultura e gli investimenti sono ben al di sotto la media europea, sia solo l’inizio di un mecenatismo diffuso fra imprese e organizzazioni culturali”.


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