Detenuto di Aversa aggredisce agente penitenziario

Ennesima aggressione in carcere: la protesta del sindacato Oaspp

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Un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria appartenente al reparto di Polizia Penitenziaria del penitenziario di Aversa, è stato minacciato e aggredito da un detenuto cinquantenne di origine Italiana, grazie allo scudo di altri utenti ivi presenti e del personale intervenuto si è evitato il peggio, il malcapitato ha riportato solo un lieve trauma diagnosticatogli presso la guardia Medica dell'asl di .

A renderlo noto il segretario regionale , Vincenzo Palmieri: “La condotta violenta, le minacce, le offese e l'ingiuria del detenuto in questione, per privacy omettiamo di indicare la propria identità, contro il personale di Polizia Penitenziaria colà di servizio, sono reiterate nel tempo”, ha spiegato Palmieri.

Che poi ha aggiunto: “Ciò nonostante, non si è mai provveduto al suo trasferimento in un'altra struttura penitenziaria più adeguata alla sua condotta tenuto conto che Aversa è una casa di reclusione che dovrebbe ospitare persone private della libertà rispettosi delle regole penitenziarie e del rispetto dei percorsi di inserimento per maturare benefici di legge, attualmente è utilizzato come un circuito che ospita di tutto e di più e non si riesce a garantire il trattamento poiché la sicurezza è inficiata a causa di alcuni soggetti rivoltosi e aggressivi.

    L'autore in questione per la sua condotta per adesso è stato ubicato in isolamento disciplinare ed è stato denunciato alle autorità competenti, si auspica un suo trasferimento nell'interesse di tutti gli altri che nella circostanza hanno dimostrato responsabilità e rispetto verso il Corpo difendendo il collega a cui vanno i nostri ringraziamenti.
    Conclude il Segretario Regionale OSAPP Campania-Vincenzo Palmieri.

    Al Poliziotto Penitenziario coinvolto e a tutti coloro che svolgono tutti i giorni questo delicato compito istituzionale, va il nostro plauso, per l'alta professionalità e il loro impegno profuso ogni giorno tra mille difficoltà, dove c'è necessità di intraprendere tutte le precauzioni consentite dalla Legge per difendersi da questi vili attacchi in questo particolare momento storico dove l'Amministrazione Centrale è latente nell'applicare misure per contenere questi dilaganti fenomeni ai danni degli uomini e le donne in uniforme, lasciando in balia delle onde il controllo del sistema che va avanti solo per inerzia”.



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