Verdure avvelenate, confermata l’origine vegetale: tracce di stramonio negli spinaci

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Le prime indagini sul lotto di sfusi contaminati confermano che nelle verdure provenienti da Avezzano c'erano tracce di , una pianta tossica simile alla .

Gli spinaci sfusi provenienti dall'Abruzzo e transitati per i mercati ortofrutticoli di Aversa e Volla, in Campania, hanno intossicato 10 persone. Secondo gli esperti, lo stramonio un'altra pianta simile alla mandragora e allo spinacio e ugualmente tossica potrebbe essere la causa delle intossicazioni registrate nei giorni scorsi. Il primo intossicato aveva riferito ai medici che lo curavano di aver mangiato gli spinaci in una frittata e mostrato sintomi simili a quelli dell'ingestione di mandragora.

Ma tra le 152 casse di vegetali che la scorso settimana sono state sequestrate al Centro agroalimentare di Volla in provincia di , non sono state trovate tracce di questa pianta. “Dalle analisi compiute è emerso che sicuramente l'avvelenamento e' stato di origine vegetale”, spiega il direttore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Gennaro Limone, partecipando all'audizione della commissione Agricoltura della Regione Campania. “Si è trattato di una partita di spinaci contaminati provenienti da Avezzano, probabilmente da una coltura a campo aperto. Di fronte al verificarsi di questo allarme, c'è stata un'importante reazione di filiera istituzionale per isolare la partita, ricostruire la sua catena distributiva e prevenire ulteriori casi”, aggiunge.

    Intanto è stato richiamato per sospetta contaminazione da Mandragora un lotto di spinaci ‘Il Gigante' da 500 grammi, prodotto dall'azienda Spinerb di Colleoni Andrea e C snc. Chi ha acquistato un pacchetto del lotto di produzione 273, si legge sul sito del ministero della Salute, deve evitare il consumo e riconsegnarlo in negozio “a scopo precauzionale” anche “nel caso fosse stato congelato”.



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