Tolleranza zero contro bullismo e violenze in classe. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato un pacchetto di misure approvate dal Consiglio dei ministri che punta a rafforzare la sicurezza nelle scuole e la responsabilità degli studenti, ma anche delle famiglie.
Tra le principali novità: arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce fisicamente docenti e dirigenti scolastici (esclusi i minori), e l’inasprimento delle pene per le lesioni a danno del personale scolastico: da 6 mesi-3 anni a un minimo di 2 e massimo 5 anni. “Un insegnante non si tocca”, ha detto il ministro in conferenza stampa.
Sul fronte bullismo, cambia il senso delle sospensioni: fino a 2 giorni lo studente dovrà svolgere più compiti; oltre i 2 giorni, saranno attivate attività di cittadinanza solidale – dal servizio alla mensa dei poveri alla pulizia dei giardini scolastici – in collaborazione con enti indicati dagli uffici scolastici regionali.
Stretta anche sulla condotta: con il 5 si viene bocciati, con il 6 si è rimandati a settembre con obbligo di superare un esame su temi etici.
Infine, sull’educazione sessuale e affettiva, sarà necessaria l’autorizzazione scritta dei genitori. I corsi dovranno essere trasparenti nei contenuti e, in caso di diniego, dovrà essere proposta un’attività alternativa. Nelle scuole dell’infanzia e primarie si affronteranno solo temi presenti nei programmi ministeriali.
Articolo pubblicato il giorno 1 Maggio 2025 - 07:14
E’ importante che il governo prenda queste misure contro bullismo e violenze, ma mi chiedo se basta solo con le pene piu severi per risolvere i problemi che ci sono nelle scuole. Serve anche un cambiamento culturale.
Concordo sul fatto che è necessario un approccio più ampio. Le pene da sole non bastano, bisogna lavorare anche sull’educazione e sulla prevenzione fin dai primi anni di scuola per evitare comportamenti sbagliati.