Era mio padre
una performance di Mauro Maurizio Palumbo
per il Premio Gennaro Vitiello 2023
progetto, drammaturgia e costumi Mauro Maurizio Palumbo
produzione Ente Teatro Cronaca
Era mio padre è vincitore del
Premio Gennaro Vitiello 2023
Dopo l’anteprima di stagione, sabato 14 ottobre ore 21.00 al via la programmazione artistica di Sala Assoli con lo spettacolo vincitore del Premio Gennaro Vitiello, Era mio padre, del giovane performer Mauro Maurizio Palumbo. Accompagnato sul palco da oggetti significanti, azioni poetiche, evocazioni musicali, Palumbo dà vita ad una drammaturgia fisica che ripercorre le tappe di formazione dell’uomo: dalla nascita fino alla costruzione del rapporto con la figura paterna, l’accettazione della morte e l’affermazione del valore della memoria. Replica domenica 15 ottobre ore 18.00. Costo del biglietto: 10 euro (intero); 8 euro (ridotto). Info e prenotazioni: 345 467 9142 – assoli@casadelcontemporaneo.it
Un mondo sospeso ospita azioni, suoni, vocalizzi e musiche classiche, che innescano i ricordi di un ragazzo diventato uomo, padre e marito contro la sua volontà ma che riesce a vivere la propria condizione, riscattandosi dal dolore, elaborando il lutto e riorganizzando una nuova vita. «L’intento è quello di esprimere a livello individuale e collettivo, esigenze, desideri ma anche rimpianti e disadattamenti – spiega l’artista Mauro Maurizio Palumbo. In scena, quadri corporei creano con i fruitori-spettatori una sinergia tale da trasportarli idealmente nell’opera insieme agli autori-attori. Uomini di varie età diventeranno quel padre a cui dire ciò che non si è detto».
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Frutto di un laboratorio intensivo per la costruzione di una drammaturgia visiva in dialogo con musiche arcaiche, classiche e contemporanee, basate su suoni e vocalizzi, che si innescano con azioni fisiche, processi mnemonici, ricordi ed emozioni, il progetto intende creare con i fruitori-spettatori una sinergia e un incontro intellettuale e poetico con l’autore-attore nella costruzione di una possibile drammaturgia della memoria che lega le figure padre-figlio.
La ricerca artistica di Palumbo nasce nel 1999 dallo studio del disegno e della pittura classica accademica e, attraverso la sperimentazione dei vari linguaggi, approda nel 2010 alla performance art. Le sue azioni performative riguardano lo studio del corpo e la comunicazione non verbale, e vengono create site specific per i luoghi che le ospitano.
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