E’ arrivata la stangata ma non quella chiesta dalla Dda di Napoli nei confronti dei clan Carrillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano, i due gruppi di camorra che da alcuni anni stanno insanguinando Pianura.
Questo nel dettaglio il verdetto pronunciato ieri mattina al termine del processo celebrato con la formula del rito abbreviato: Giuseppe Bellamacina, 6 anni di reclusione; Antonio Calone, 14 anni; Salvatore Calone, 8 anni; Vincenzo Calone, 3 anni e 6 mesi; Antonio Carillo, 3 anni e 6 mesi; Paolo Ciotola, 10 anni a fronte di una richiesta di 18 anni; Pasquale D’Anna, 2 anni e 8 mesi a fronte di una richiesta di 4 anni; Fabio De Mari, 10 anni; Emiddio di Matteo, 3 anni; Cesare Divano, 2 anni e 8 mesi; Francesco Divano, 2 anni e 8 mesi; Carlo Esposito, 15 anni a fronte di una richiesta di 22 anni; Antonio Frungillo, 5 anni; Salvatore Grillo, 6 anni; Antony Manuel Lopes, difeso dall’avvocato Francesco Buonaiuto, 10 anni a fronte di una richiesta di 16 anni; Angelo Marasco, 9 anni e 4 mesi; Ciro Marsicano, 10 anni; Emanuele Marsicano, difeso dall’avvocato Mauro Zollo, 16 anni a fronte di una richiesta di 24 anni; Veronica Mazzanti, 3 anni e 4 mesi; Fabio Minopoli, 8 anni; Mattia Perfetto, 3 anni e 6 mesi; Luca Salemme, 10 anni; Simone Trimarco, 8 anni; Giuseppe Zaccaria, 4 anni.
Il giudice-come anticipa Il Roma- ha poi disposto la revoca degli arresti domiciliarti per Emiddio Di Matteo, Cesare Divano e Francesco Divano, del divieto di dimora in Campania per Pasquale D’Anna, del divieto di dimora a Napoli per Veronica Mazzanti. Scarcerati infine Giuseppe Bellamacina, Antonio Carillo, Antonio Frungillo, Salvatore Grillo, Mattia Perfetto e Giuseppe Zaccaria, per i quali sono stati invece disposti i domiciliari. Alcuni di loro, come il ras Carillo e il giovane capozona Perfetto, restano però detenuti per un’altra inchiesta.