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Teatro: Manfredi, ex mercato ittico sala per il Nazionale

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Il sindaco annuncia nuovo progetto: “Sì a giovani e contaminazione”.

”Stiamo ragionando su nuovi spazi e prospettive per il . Come il progetto sull' che vogliamo trasformare in una sala multiperformativa da gestire insieme allo Stabile”. Lo ha detto il intervenendo alla presentazione della stagione 23/24 del Teatro di – Teatro Nazionale svoltasi al San Ferdinando.

“Pensiamo ad una sala con vocazione alla contaminazione, rivolta ai giovani, ad una proposta sempre più inclusiva, che potrebbe avere anche una gestione mista con attenzione alla ricerca e alle compagnie del territorio – ha aggiunto Manfredi – dopo l'estate potrebbe iniziare la progettazione esecutiva per il restauro, i cantieri durerebbero due o tre anni ma a l'idea è iniziare prima l'attività”.

Manfredi ha introdotto la presentazione della stagione del Mercadante-San Ferdinando e Ridotto accanto al direttore artistico Roberto Andò e al presidente della Fondazione Luciano Cannito.

“Venti anni di teatro Stabile sono una data significativa, Napoli non poteva che avere uno stabile pubblico importante tra tradizione e nuove tendenze. Missione portata avanti egregiamente, Andò sta lavorando molto bene. Sosteniamo convintamente il teatro (il contributo del Comune è di 1milione 440mila euro, della città metropolitana 1milione 400mila euro, ndr), il programma è ricco vario, fa onore alla tradizione e al futuro dello stabile”.

Gli altri contributi annuali dei soci fondatori sono: 1 milione 880mila euro dalla Regione Campania, dal FUS un milione 842mila euro, più 500mila euro dal MiC per la stagione estiva a Pompei, sostenuta anche da 130mila dell'Istituto del dramma antico e da 50mila del Comune di Pompei).

A margine della presentazione Manfredi, che è presidente della Fondazione San Carlo, ha ribadito che “Il San Carlo ha bisogno di un soprintendete che deve avere competenza ed esperienza” e di essere in attesa per le prossime mosse della conversione del decreto legge che ha pensionato dal 1 giugno Lissner “almeno da parte di uno dei due rami del Parlamento”. 


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