Porta droga in carcere al compagno a Secondigliano: finisce ai domiciliari

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“Ha tentato di portare droga al convivente detenuto nel carcere Secondigliano di Napoli, ma l’attenzione e lo scrupolo del personale di Polizia Penitenziaria addetto al Settore casellario e Reparto colloqui ha scoperto l’illecito e la donna è stata denunciata e poi posta agli arresti domiciliari”.

A dare la notizia è il vicesegretario regionale per la Campania del Sappe, Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Lello Munno. “Nella giornata di ieri, al Reparto Colloqui – rendiconta Munno -, si era presentata la donna, che aveva nascosto della sostanza stupefacente, per incontrare a colloquio il convivente detenuto.

I controlli della Polizia Penitenziaria hanno scoperto la droga e la donna, dopo i contatti intercorsi con l’Autorità giudiziaria, è stata denunciata e poi posta agli arresti domiciliari.



    Il nostro encomio va ai colleghi in servizio a Secondigliano che mantengono alta la guardia, opponendo la propria azione con grande professionalità a garanzia della legalità, come in questa occasione”.

    Munno da notizia anche di un ulteriore rinvenimento di sostanza stupefacente destinata ad un altro detenuto di Secondigliano: “ieri gli uomini assegnati al settore che si occupa del controllo pacchi postali hanno rinvenuto della droga abilmente occultata in un pacco postale. Tutto sequestrato e posto nella disponibilità dell’Autorità giudiziaria. Questo ritrovamento di oggetti che possono senz’altro minare l’ordine e la sicurezza del carcere, oltre a favorire le dinamiche criminose nel penitenziario, inquieta non poco”.

    Il segretario generale del Sappe Donato Capece plaude “alla professionalità, alla abnegazione ed all’astuzia del personale operante. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti.

    L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex – droga sintetica utilizzata anche al Sert – sono quelle più diffuse e sequestrate. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri”. 


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