Dal Portogallo: Benfica accusato di frode e riciclaggio

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Il Pubblico ministero titolare di una delle inchieste che sta scuotendo maggiormente il calcio portoghese, e in particolare la squadra del Benfica, ha formulato nelle scorse ore pesanti capi d’accusa per diversi indagati, fra cui la stessa società e il suo ex presidente Luís Filipe Vieira.

Nota con il nome di “Saco azul” (cioè “borsa blu”, come i portoghesi chiamano in gergo i fondi occulti), l’inchiesta aveva preso di mira un sistema di riciclaggio e finanziamento illecito. Stando a quanto sostiene l’accusa, il Benfica avrebbe pagato falsi servizi di consulenza informatica a una ditta dell’imprenditore José Bernardes.

Benfica nella bufera: accusa di frode e riciclaggio

L’impresa, priva di veri e propri uffici e con sede legale in casa del titolare, sarebbe di fatto non operativa e il danaro veniva prelevato in contante e restituito al Benfica in cambio di una percentuale dell’11%.



    Pur ricostruendo in maniera abbastanza dettagliata questo giro di danaro, l’inchiesta si ferma laddove andrebbe fatta luce sull’uso che il Benfica avrebbe poi fatto di questo fondo occulto.

    Sono infatti caduti, nel frattempo, i sospetti sull’ex arbitro Bruno Paixão, precedentemente coinvolto nell’indagine e già dipendente della ditta di José Bernardes. Cade di conseguenza l’ipotesi di corruzione attiva della giustizia sportiva.

    I dettagli dell’inchiesta

    In tutto si parla di una somma pari a circa 2 milioni e 200 mila euro e tra i capi d’imputazione c’è anche quello di frode fiscale ai danni dello Stato per un totale di 480 mila euro, tra false fatture IVA e deduzioni d’imposta sul reddito societario.

    L’inchiesta prese l’avvio nel 2017 da una denuncia della banca d’investimenti Eurobic, che si rifiutò di concedere un prelievo di 250 mila euro a Bernardes e comunicò i movimenti bancari sospetti alle autorità.

    Fra gli indagati figurano alcuni collaboratori di Bernardes, fra cui José Raposo, titolare di un’altra impresa, questa con sede in Senegal, che avrebbe emesso le fatture false, e altri due dirigenti del Benfica, fra cui l’ex direttore finanziario, Miguel Moreira, e Domingos Soares de Oliveira.

    “Siamo consapevoli che la nostra grandezza implica che tutto ciò che ci coinvolge abbia un impatto mediatico”, ha detto l’attuale presidente, l’ex milanista Rui Costa, nel suo discorso durante la cerimonia. “Perciò l’imperativo è rimanere uniti e concentrati, immuni da ogni rumore esterno”.


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