Estorsioni dell’agro aversano: trent’anni per due condanne definitive per due ras dei Casalesi

SULLO STESSO ARGOMENTO

Estorsioni dell’agro aversano: quasi trent’anni per due condanne definitive per i due ras dei Casalesi

 

Lusciano. La Cassazione ha confermato 2 condanne per altrettanti esponenti del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti. Quattordici anni e 10 mesi per Giuseppe Ventre e 13 anni e 6 mesi per Luciano Di Cicco, entrambi di Lusciano, storica roccaforte della famiglia di Cicciotto ‘e mezzanotte.

La Suprema Corte ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello ponendo rimedio ad un errore di calcolo sulla pena per Di Cicco, condannato in Appello a 14 anni e 6 mesi, per il quale quindi c’è stato uno sconto della pena finale.



    La condanna legata all’operazione-Gramigna, cioè all’ordinanza, firmata dalgip del tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, eseguita il 21 dicembre 2015, quando Ventre e Di Ciccio ma anche altri indagati, con l’accusa di aver compiuto estorsioni in nome e per conto del clan dei casalesi a diversi commercianti dell’agro aversano.




    LEGGI ANCHE

    Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

    Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

    Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

    Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE