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Coronavirus, De Luca: ‘Riapertura parziale per le attività economiche, no a movida’

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“Avendo da dieci giorni una situazione stabilizzata nei nuovi contagi credo che possiamo consentirci di prendere decisioni di maggiore flessibilità e apertura di prime riprese delle attività economica. Chiarisco che il rigore nei comportamenti dovremo mantenerlo, anche distanziamento sociale. Dopo il 1 maggio obbligatorio indossare le mascherine. Possiamo riprendere la movida? Ma siete scemi? Vi siete bevuti il cervello… Cercheremo di controllare e per il resto ne parleremo delle forze dell’ordine: non ci siano leggerezze né atti di responsabilità, a via Aniello Falcone a Napoli e nei centri storici. Il rischio è dietro l’angolo di far riaccendere i focolai e altri due mesi di quarantena l’Italia non li regge”. “Serve rigore, il quadro ci consente di fare i primi passi in avanti significativi nel rilancio delle attività economiche. Forse domani apporteremo delle modifiche negli orari di consegna del cibo a domicilio. Prendiamo decisioni su suggerimento degli epidemiologi. Tendiamo a evitare assembramenti. Le attività al mattino aperto bar, pasticcerie e librerie; alla sera pizzerie, rosticcerie con consegna a domicilio. Iniziamo a fare passi in avanti”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca in una diretta Facebook.

La Regione Campania conferma che sarà dato “un contributo extra ai medici e infermieri che sono stati in prima linea nella lotta al Coronavirus. Entro domani mattina mi auguro ci sia un incontro con le organizzazioni sindacali – ha spiegato – noi daremo il contributo a straordinario, credo che seguiremo lo schema dell’Emilia Romagna. Cercheremo di trovare risorse aggiuntive a quelle del Governo ma il nostro impegno lo confermiamo”.

“Abbiamo deciso che appena avremo l’avallo dell’Unione Europea, noi procediamo con l’erogazione dei duemila euro alle imprese. Stiamo da una settimana a fare un manicomio per vedere come, dove e quando dare questi soldi. Mi auguro che da riunione del Ministero del Mezzogiorno si prendano decisioni utili e mi fermo qui. Ci lavoriamo da quattro mesi, speriamo da stasera riusciamo nel parto”. Ha detto anche il governatore Vincenzo De Luca nella diretta social.

“Mi auguro che questa abitudine nazionale di aprire polemiche nei confronti del Sud prima o poi cessi. Non c’è da aprire in maniera strumentale e sgangherata dibattiti e idiote polemiche tra Nord e Sud”. Ha spiegato ancora De Luca. E poi ha aggiunto: “Siamo ancora abituati a fare polemiche per forza d’inerzia. C’è gente, in Italia, che ha l’abitudine di guardare al Sud solo per dare lezioni al Sud, bisognerà che – ha proseguito il governatore – ci si convinca anche a livello nazionale che qualche volta le lezioni bisogna apprenderle dal Sud”. “Qualcuno dovrà imparare, senza aspettare che ce lo dicano i giornali degli Stati Uniti, che in qualche realtà del Sud ci sono eccellenze mondiali: come il Cotugno di Napoli, primo ospedale al mondo per efficienza operativa nei confronti del Coronavirus o come un ospedale vero realizzato in tre settimane. I cittadini campani grande prova di correttezza e rigore. Non era facile. Vi ringrazio di cuore, abbiamo preso decisioni importanti ma senza il vostro contributo non saremmo riusciti ad evitare diffusione drammatica dell’epidemia in Campania. Grazie all’esempio dato all’Italia intera. Stiamo vedendo l’uscita dal tunnel. Stiamo aspettando da quattro mesi l’approvazione di una modifica del patto per la Campania: soldi della Regione. Vediamo se stasera riusciamo ad avere questo parto plurigemellare da parte del ministero del Mezzogiorno”, ha spiegato De Luca.

“Sono convinto che l’Italia si riprenderà se fa i conti con la palude burocratica che e’ la vera malattia dell’Italia. Si chiamano in causa i controlli ma alla fine non si controlla nulla e c’è solo un groviglio che paralizza l’Italia”. Lo ha detto in diretta streaming il governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha raccontato l’iter che si sta affrontando per “portare le pensioni a mille euro”. “Mille ostacoli in nome della privacy per portare le pensioni a mille euro. Quando vedo questi episodi di garanzia della privacy penso alla vicenda dell’ex ministro Federica Guidi che fu costretta alle dimissioni perché stuprata dal sistema della comunicazione, fu violentata nella sua vita privata riportando intercettazioni e calpestando la sua dignità nell’indifferenza generale – ha detto – Poi per le pensioni dobbiamo tutelare la privacy…”. Chiama in causa la competenza che dovrebbe essere richiesta anche nella politica, “per 15 anni hanno raccontato agli italiani che in politica uno vale uno, per fare politica serve invece competenza come in tutte le altre attività e anche stomaco e resistenza psico fisica per non essere distrutti dalla palude burocratica”. “In tanti casi la politica e’ fatta di porcherie ma quando la si fa seriamente e’ di una fatica inimmaginabile senza la quale una comunità non va avanti”, ha concluso.

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