Prinno in Marocco viveva in un casolare con moglie e figlio

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Viveva con la moglie e il figlio di 14 anni in un casale in campagna di Ourika, localita’ nei pressi di Marrakech, il latitante del clan camorristico Misso-Mazzarella Antonio Prinno arrestato dai Carabinieri in Marocco, al termine di una attivita’ investigativa coordinata dal pm di Napoli, Henry John Woodcock.ss Moglie e figlio lo avevano raggiunto di recente, circa 6-7 mesi fa, nell’abitazione dove l’uomo allevava anche un cavallo. I militari dell’arma lo hanno individuato con la collaborazione dell’esperto in Marocco della direzione centrale per i servizi antidroga e del servizio internazionale di cooperazione tra le forze dell’ordine. Prinno, latitante dal 2014, e’ ritenuto dagli inquirenti uno degli esecutori materiali dell’omicidio del 27enne Ciro Russo, figlio ed erede di Domenico Russo, detto “Mimi’ dei cani”, boss dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ammazzato in un agguato a colpi di kalashnikov, nella sua roccaforte, l’8 gennaio del 1999.
Napoli, 19 mar. – Prinno e’ stato arrestato per strada, ma viveva in un casale in campagna circondato da una tenuta a Ourika. Qui, circa 6 o 7 mesi fa, lo aveva raggiunto la moglie con il figlio 14enne. Il 43enne non ha mostrato documenti falsi alle forze dell’ordine e si e’ lasciato ammanettare senza problemi. L’uomo e’ stato insieme a un’altro sicario l’esecutore materiale dell’omicidio del figlio del boss Domenico Russo, Ciro, avvenuto in un agguato a Boscoreale, cittadina del Vesuviano nella quale la vittima aveva trovato riparo con la moglie diciannovenne e il loro bimbo di tre anni nel 2003. Ciro aveva 27 anni ed era ricercato in base a una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Torre Annunziata, che gli contestava traffico di stupefacenti. Il padre era stato ucciso in vico Taverna Penta nel 1999, in un raid con due sicari in moto di cui uno appena 17enne, ordinato dai suoi ex alleati Misso, che per questione di rapporti di forza avevano scelto di adeguarsi ai voleri dei Mazzarella che nella lotta tra clan dei Quartieri Spagnoli, tra cui c’erano appunto i Russo, preferivano I Di Biase-Faiano. Prinno era sfuggito al blitz che vide la notifica di misure cautelari a 22 indagati nel 2014 nell’ambito di una indagine su diversi omicidi e altri reati, tra cui appunto quello di Ciro Russo.


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