Napoli, la bomba di stanotte in via Carbonara: ennesimo ‘segnale’ per De Martino caciotta

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Napoli. La bomba fatta esplodere questa notte in via Carbonara al centro, tra i quartieri di Forcella e dei Tribunali, ha danneggiato anche altre due vetture in sosta. Un boato che ha scatenato il panico tra i residenti e che poteva creare più danni se non fosse stato per i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Nel mirino c’era la vettura di un affilato ai Sibillo, già il 30 settembre scorso destinatario di un raid intimidatorio con sicari che avevano mirato alla sua abitazione facendo fuoco più volte contro la finestra che affaccia in via Carbonara. L’uomo che era assente perchè al lavoro con la moglie al ritorno trovò dei proiettili conficcati nell’armadio e nel muro della stanza dei bambini che per fortuna stavano dormendo con la nonna in un’altra stanza più lontana. Una ‘stesa’, in piena regola per marcare ancora una volta la divisione in atto tra il gruppo Sibillo che ‘comanda’ la zona che va verso i Decumani, alleati con gli uomini del gruppo dei Vicorito a loro volta legati ai Giuliano di via Giudecca, contro il gruppo De Martino. Uno degli esponenti di spicco di quest’ultimo clan é stato oggetto di due attentati. Il primo, la notte del 3 settembre, portò al ferimento di una donna affacciata al balcone in via Vicaria Vecchia, e un altro, la sera del 19 settembre, al ferimento, pur se di striscio, di un bambino che era nel centro scommesse gestito dal padre, in via dei Tribunali. L’obiettivo dei due raid costato il ferimento del 13enne presso il centro scommesse Eurobet di piazza Calenda e della donna affacciata al balcone era quasi certamente Salvatore De Martino soprannominato ‘a caciott. Secondo una pista investigativa il giovane ras (cresciuto sotto l’egida del clan Mazzarella) nei mesi scorsi si sarebbe scontrato più volte con i Sibillo e sarebbe stato presente all’interno dell’Eurobet quando i killer hanno fatto fuoco. E sempre in via Carbonara il 18 giugno scorso all’albeggiare un commando mise in scena una plateale stesa all’altezza del civico 102. Ben 14 colpi da una pistola calibro 9×21 contro il civico 102 e poi dando fuoco al  portone con una bottiglia incendiaria. Il destinatario del “messaggio” secondo gli investigatori era il pregiudicato Nunzio De Luca, 43 anni, considerato uno dei pusher del clan Contini, e fratello di Carmine, altro noto pregiudicato della zona. Il 14 aprile scorso un primo avvertimento era arrivato con 6 colpi di pistola. Poi la seconda volta il volume di fuoco è aumentato e anche il messaggio è stato più preciso perché tre proiettili si sono conficcati contro il balcone di casa De Luca. A Forcella e dintorni sembra essere tornati indietro nel tempo. I giorni della faida, le notti di sangue scatenate dalla ‘Paranza dei bimbi’ da una parente e i Buonerba-Capelloni dall’altra, quelli della “Strada della morte” di via Oronzo Costa che costò la vita al baby boss diventato icona, Emanuele Sibillo. In questo contesto di continue frizioni si inserisce anche l’atavico scontro tra i Contini e i Mazzarella. E ora dopo l’attentato di stanotte la gente ha ancora più paura di uscire di casa di sera e in maniera particolare la notte.




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