Napoli, restaurato l’antico obelisco nella villa comunale

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Il restauro realizzato grazie all'intesa tra il Comune di Napoli e i mecenati dell'associazione Friends of Naples è stato rivelato alla città alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano insieme a Rosalia D'Apice, soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, Alberto Sifola, presidente Friends of Naples, Riccardo Villari, presidente Tennis Club Napoli e Edgardo Filippone, presidente Unione astrofili napoletani.

Il restauro conservativo dello Gnomone della Meridiana, realizzato sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, è stato possibile grazie ad una virtuosa collaborazione tra operatori pubblici e privati accomunati dall'intento di prendersi cura e di valorizzare l'immenso patrimonio storico e artistico di Napoli.

    Un grande lavoro corale che ha visto il coinvolgimento di importanti realtà del territorio come 100×100 Naples, Ala spa, Argento ristrutturazioni, Gianfranco D'Amato, Leonardo immobiliare, Iterga group, Ranieri impiantistica ed è stato realizzato grazie ai partner Città della Scienza e Tennis club Napoli.

    “Si ringraziano Michele Gargiulo e Agata Finocchiaro di Dafne restauri e la ditta Del Core Restyling per sostenere con generosità i progetti dell'associazione Friends of Naples”, si legge in una nota.

    “L'Unione astrofili napoletani con grande entusiasmo ha accompagnato l'intero progetto fornendo preziosi dettagli sul funzionamento della meridiana.

    Insieme a Friends of Naples è nata così l'idea di realizzare e allestire un pannello descrittivo rivolto a tutti i visitatori della Villa Comunale, che, oltre a offrire alcuni cenni storici, spiega, su basi scientifiche attraverso tabelle esplicative, il funzionamento della meridiana, antico strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del Sole e sull'osservazione dell'ombra prodotta dall'obelisco”, viene evidenziato nella nota stampa.

    La villa comunale recupera così l'obelisco della Meridiana di Stefano Gasse, l'architetto napoletano a cui ad inizio Ottocento fu affidato l'ampliamento del parco alla Riviera di .

    I lavori di restauro, partiti pochi mesi dopo la firma della convenzione – siglata a novembre 2022 dal Comune di Napoli, dall'architetto Valeria Palazzo, Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, alla presenza dell'assessore alle Infrastrutture, mobilità e protezione civile Edoardo Cosenza per l'affidamento temporaneo dell'opera ai mecenati dell'associazione Friends of Naples onlus, presieduta dall'architetto Alberto Sifola, – hanno consentito di ripristinare l'integrità dell'obelisco ricollocando al suo posto la sfera bronzea originariamente posizionata alla sua sommità.

    La prima fase del restauro è consistita nello sradicamento delle piante superiori e nel trattamento delle superfici lapidee interessate da attacchi biologici infestanti di varia natura. Si è proceduto con un lavaggio superficiale finalizzato alla rimozione dei licheni e del particolato più superficiale, seguito dall'applicazione di impacchi; nelle zone più ostinate si è proceduto tramite l'azione meccanica di spazzole.

    La rimozione dei graffiti è avvenuta con l'utilizzo di un detergente specifico a base vegetale. Sono state eseguite operazioni di consolidamento e protezione che hanno riguardato l'intera superficie dell'obelisco, con interventi mirati sulle porzioni più danneggiate. Le zone interessate da profonde lesioni sono state assicurate con perni in fibra di vetro, come anche la sommità dell'obelisco al fine di ricollocare i frammenti dalla punta.

    In seguito, sono state eseguite stuccature delle lacune e delle giunture tra gli elementi con malta a base di calce idraulica, pigmentata ed addizionata con inerti in modo da rispettare la texture e la cromia delle superfici.

    A completamento dell'intervento è avvenuto il riposizionamento della meridiana sferica, tramite saldatura nel suo alloggio originario. La sfera presentava delle spaccature che sono state saldate a stagno per restituire continuità e stabilità alla superficie, inoltre le lacune sono state reintegrate con resina bicomponente, in seguito ritoccata mimeticamente. Il tutto e' stato trattato con convertitore per la ruggine e vernice protettiva.



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