Omicidio Matei, la Cassazione annulla lo sconto di pena: Tempesta emotiva non è attenuante

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Uccidere in preda a “Tempesta emotiva” non è un’attenuante. Lo stabilisce la Corte di Cassazione, con la sentenza su Michele Castaldo, omicida reo confesso di Olga Matei.Poche ore prima, il pg Ettore Pedicini aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso della procura generale di Bologna, contro la sentenza della corte d’Appello della città, che aveva accordato uno sconto di pena, dai 30 anni in primo grado ai 16 con le attenuanti e il rito abbreviato. La suprema Corte ha però annullato la sentenza della corte d’appello con rinvio e, questo punto, a Bologna dovrà celebrarsi un nuovo processo d’appello nei confronti di Castaldo, attualmente detenuto nel carcere di Ferrara. Festeggia Nina Pascal, sorella di Olga, parte civile nel processo: “È molto emozionata e si ritiene soddisfatta”, racconta a LaPresse la sua legale, Lara Cecchini. Non prova odio per l’uomo che ha spezzato la vita di Olga, ma “sperava ancora nella giustizia, perché col suo gesto Castaldo ha distrutto la vita di molte persone ed è giusto che venga applicata una pena congrua”.La donna è stata trovata senza vita nel suo appartamento a Riccione, il 6 ottobre del 2016. La prima a sapere dell’assassinio era stata la sensitiva a cui Castaldo si era rivolto. È stata lei a dare l’allarme ai carabinieri. L’uomo aveva strangolato Olga, che frequentava da poco più di un mese, per gelosia la sera prima. All’arresto, dopo aver tentato il suicidio con delle aspirine, non aveva neanche provato a opporre resistenza e aveva confessato. Il sostituto procuratore, Davide Ercolani, l’aveva portato davanti al giudice con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi. Di “soverchiante Tempesta emotiva e passionale” ne aveva parlato per primo lo psichiatra, dopo la perizia. Lo stato d’animo, però, aveva precisato, non incideva sulla sua capacità di intendere e di volere.La pena in primo grado era stata di ergastolo, ridotto a 30 anni per il rito abbreviato. In appello, il pg Paolo Giovagnoli aveva chiesto la conferma, ma la Corte d’assise d’Appello di Bologna aveva deciso per un verdetto di 24 anni, ridotti a 16 per il rito abbreviato, con le attenuanti: la confessione, il tentativo di risarcimento per la figlia di Olga e, appunto, la “Tempesta emotiva”.


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