Era lei che comandava al posto del compagno in carcere. Era subentrata nella gestione del traffico di stupefacenti sostituendosi al boss Gennaro Sautto, e si scagliava contro i collaboratori di giustizia utilizzando le canzoni neomelodiche.
A riferire del ruolo che Sonia Brancaccio ricopriva all'interno del clan Sautto del parco Verde di Caivano è più di un "pentito".Potrebbe interessarti
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Complessivamente sono state notificate trentatré misure cautelari. Secondo i "pentiti" Sonia Brancaccio avrebbe fatto incidere una canzone contro i collaboratori di giustizia e in particolare contro Vincenzio Iuorio, intitolata "M' chiammav frat" ("Mi chiamavi fratello") in cui si può anche sentire la voce della donna.
La compagna di Sautto, sempre secondo i "pentiti", aveva fatto incidere anche un altro "pezzo", peraltro cantato da un cantante neomelodico piuttosto noto, intitolato "Regina Mia" il cui videoclip sarebbe stato girato proprio a casa della donna. Nel brano sarebbe stata inserita anche la voce di Gennaro Sautto che però in quel periodo era già detenuto.






























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