Camorra. E' stato rinviato a giudizio Giovanni Cellurale, 50enne di Aversa (Caserta) ritenuto affiliato al clan dei Casalesi e detenuto nel carcere di Palermo dove sta scontando l'ergastolo, per la vicenda delle minacce di morte al direttore responsabile delle testate Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, Maria Bertone.
Questo l'esito dell'udienza preliminare celebrata davanti al gup di Napoli Linda D'Ancona, che ha accolto la richiesta del pm della Dda partenopea Fabrizio Vanorio. Cellurale è accusato di aver inviato a Bertone una lettera nella quale era scritto: "Spero di vero cuore che al più presto uscirò, così ti faccio saltare in aria. Se qualcuno esce prima di me ti deve sparare 10 colpi in bocca, a te e a tutta la tua razza di merda".
Bertone ha denunciato ai Carabinieri di aver ricevuto la lettera.Potrebbe interessarti
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Anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli interviene sulla vicenda, che definisce "grave" e "che rischia di diventare un pericoloso precedente. In questo caso - spiega - le minacce sono rivolte al direttore di un quotidiano e sono state formulate in maniera inequivocabile. Tra l'altro l'estensore della lettera, all'ergastolo per omicidio di camorra, si firma con nome e cognome e rivolge una sorta di chiamata alle armi a chi è fuori. L'Ordine dei Giornalisti della Campania ha voluto fortemente essere vicino al direttore Bertone costituendosi parte civile nel processo. E' un attacco rivolto all'intera categoria e a chi esercita la professione con coraggio, raccontando puntualmente le vicende di camorra che insanguinano la nostra terra. Gesti del genere non possono essere fatti passare sotto silenzio. Vanno denunciati e perseguiti".
Dichiarazioni di solidarietà al direttore, subito dopo il grave episodio, furono pronunciate dal presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato, dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca dal presidente di Libera don Luigi Ciotti, dalla deputata di Leu Rina Valeria De Lorenzo, che ha presentato anche un'interrogazione parlamentare sulla vicenda, dai vertici dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione nazionale della Stampa e da numerosi altri esponenti del mondo della politica e di quello delle istituzioni.












































































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