Arrestato in Messico il figlio di El Chapo, i guerriglieri attaccano gli agenti che lo rilasciano

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Una vera e propria ‘battaglia’ a colpi di armi automatiche e’ scoppiata a Culiacan, capoluogo dello Stato messicano di Sinaloa, quando una pattuglia di agenti ha individuato Ovidio Guzman Lopez, figlio ventenne di Joaquin “El Chapo” Guzman, il leader narco in carcere in Usa. Uomini armati legati al cartello sono intervenuti, ingaggiando una sparatoria con le forze di sicurezza per liberare il giovane. Lo riferisce la Bbc. Secondo l’emittente britannica, il figlio di El Chapo, ricercato per traffico di droga, e’ stato rilasciato e l’operazione “interrotta”, mentre secondo altre fonti sarebbe ancora nelle mani delle autorità.
Il Consiglio di Sicurezza del Messico si riunirà a Culiacan, nello stato occidentale di Sinaloa, per controllare un’operazione di sicurezza contro un gruppo criminale che ha attaccato la polizia e provocato gravissimi disordini. Lo ha annunciato il Segretario di Stato per la sicurezza e la protezione dei cittadini, Alfonso Durazo. A scatenare tutto è stato l’arresto di un figlio del Chapo, il noto signore della guerra tornato in carcere dopo una rocambolesca fuga, poi rilasciato dalle autorità sostanzialmente per motivi di ordine pubblico. Durante un controllo di routine, Ovidio Guzman Lopez è stato catturato a Culiacan al termine di una sparatoria tra agenti di sicurezza e membri del Cartello di Sinaloa, in precedenza guidato da Joaquin Guzman. Il figlio ne aveva in qualche modo raccolto l’eredità. Secondo i media, che hanno citato Durazo, gli agenti hanno dovuto lasciar andare l’uomo.”Abbiamo deciso di recarci a Culiacan per controllare la situazione di persona”, ha scritto Durazo su Twitter. Le autorità hanno dovuto cancellare le lezioni nelle scuole materne, nelle scuole e nelle università per le sparatorie a Culiacan, che hanno provocato nove feriti. I residenti e i parlamentari messicani hanno chiesto spiegazioni alle autorità. Durazo ha detto che un gruppo di agenti è stato attaccato mentre era in missione di pattugliamento in uno dei quartieri della città. Gli agenti hanno respinto l’attacco, preso il controllo dell’edificio e scovato all’interno quattro persone, incluso Ovidio Guzman Lopez. Diverse bande sono successivamente arrivate nei pressi della casa e l’hanno circondata, mentre altri “hanno compiuto atti di aggressione” in tutta la città, seminando il panico tra la gente. I media hanno riferito – citando Durazo – che le forze di sicurezza hanno lasciato andare Ovidio Guzman Lopez per tutelare l’incolumità delle persone.


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