Napoli, tossicodipendente minaccia con l’asta della flebo medici e infermieri al San Giovanni Bosco

SULLO STESSO ARGOMENTO

Napoli. Ennesima aggressione al San Giovanni Bosco nei confronti degli operatori sanitari medici ed infermieri. E’ accaduto nel pomeriggio di oggi al Pronto soccorso dove si è presentato un giovane tossicodipendente il quale dopo che gli era stata praticata una flebo per calmarlo ha iniziato prima ad urlare contro tutti quelli che gli erano intorno. Poi con l’asta reggi flebo ha minacciato di colpire medici e infermieri. Momenti di panico anche con gli degenti presenti nella struttura sanitaria e solo l’intervento della vigilanza e poi successivamente della polizia ha riportato la calma. “Episodi del genere-dicono dal pronto soccorso- accadono tutti i giorni. Ma non non siamo tutelati e siamo sempre additati come l’ospedale della camorra. Chiediamo maggiore rispetto e attenzione per il nostro lavoro e il ripristino del drappello di polizia.

Carlo Landolfi




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE