Cronaca

Bimbo ucciso a Cardito, la madre aiutò il compagno a cancellare le tracce dell’omicidio: i figli erano segregati

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E' accusata di e tentato omicidio , la 31enne di Massa Lubrense che il 27 gennaio scorso ha assistito ‘impassibile' al pestaggio dei figli da parte del suo compagno, il 24enne Tony Sossoubti Badre a Cardito. La donna è finita in carcere per ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord che ha contestato alla donna, come sostenuto dagli inquirenti della Procura diretta da Francesco Greco, l'omicidio aggravato per la morte del bimbo e il tentato omicidio della sorellina, che fu picchiata violentemente da Badre ma riuscì miracolosamente a salvarsi, finendo in ospedale in gravi condizioni. Per il Gip la donna non solo sarebbe rimasta inerte durante il pestaggio, pur avendo il dovere di intervenire a protezione dei figli, ma invece di chiamare i soccorsi si sarebbe prodigata a cancellare le tracce del reato. Il 24enne – è emerso dalle indagini – ha picchiato violentemente i bambini perché avevano rotto la sponda del letto comprato da poco. Ad eseguire il provvedimento stamani sono stati gli uomini della Polizia di Stato (Squadra Mobile di Napoli e Commissariato di Afragola). La versione fornita agli inquirenti dalla donna traballava fin dall'inizio, aveva sostenuto di essere rimasta in una sorta di blocco psico-fisico che le aveva impedito di fermare il compagno che pestava i figli. Dopo il fatto Valentina si era rifugiata dai parenti a Massa Lubrense, comune della penisola sorrentina. Secondo la Procura, proprio la sua inerzia avrebbe contribuito all'efferato delitto commesso dal compagno, le sue responsabilità sarebbero inoltre emerse anche dopo le violenze, quando avrebbe aiutato Badre a pulire la casa, per depistare le forze dell'ordine. Determinanti anche i referti stilati dai medici del Santobono, ospedale in cui era finita la piccola. Gli inquirenti sono andati poi oltre, scoprendo, grazie alla testimonianze di parenti e conoscenti e degli insegnanti della scuola frequentata dal piccolo e dalla sorella, le violenze e i maltrattamenti subiti da parte della coppia sui due bambini. Spesso sul volto dei piccoli sono stati notati, anche a scuola, ecchimosi e varie contusioni. E' inoltre emerso che i due bimbi erano abbandonati a sé stessi dalla madre e dal compagno e non potevano giocare con i coetanei nel cortile di casa.  


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