Campania

Mastella: “Per l’alluvione, il Sannio aspetta ancora…”

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“Non sono bastati tre anni per asciugare le lacrime e il dolore di chi fu colpito dalla tragica alluvione del 15 ottobre del 2015. La citta’ non ha ottenuto nulla di quanto in quelle ore venne promesso o paventato in termini di ristoro e sostegno alle famiglie e alle attivita’ piu’ pesantemente danneggiate dalla furia dell’acqua. Lasciar cadere nel dimenticatoio quegli impegni, quelle parole e tutto quanto venne prospettato per rilanciare l’economia del territorio, significherebbe sancire una volta e per sempre che e’ possibile se non addirittura legittimo, anche in presenza di calamita’ tanto disastrose, dribblare i bisogni reali delle persone sia per la pubblica amministrazione che per la politica. Nessun intendimento o nessun annuncio, per quanto autorevole possa essere la fonte, avrebbe piu’ alcuna credibilita’ se non chiedessimo conto ogni giorno di quanto allora fu promesso a Benevento, ed ancora attendiamo”. Cosi’ il sindaco di Benevento Clemente Mastella ricorda l’alluvione e “quanto non e’ stato fatto a tre anni dal disastro”. “E poi – continua Mastella – e’ un sollievo poterlo ricordare contestualmente all’alluvione, non va dimenticata quella pagina perche’ a scriverne la parte piu’ bella ed eroica, furono i cittadini di Benevento che armati di pale e solidarieta’ scesero in strada per aiutare i vicini e chiunque avesse piu’ bisogno. Un intervento rapido quanto efficace, in grado velocemente di fornire conforto e ripristinare la vivibilita’ di tanti luoghi: una prova civica, quella, che sarebbe colpevole dimenticare o banalizzare perche’ base concreta di una cittadinanza attiva e partecipata, capace di superare ogni teoria anche rispetto ad un tema tanto d’attualita’ come l’accoglienza”. “Benevento non dimentichi che le mani che si intrecciarono in quelle ore erano di tutti i colori e tutte ugualmente sporche di fango: quelle mani ridiedero subito respiro a un territorio martoriato che, ancora oggi, per rinascere e rinnovare la grande tradizione che lo distingue innanzitutto deve ricordare”, conclude l’ex Guardasigilli.

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