Napoli e Provincia

Napoli. Terminati i lavori di messa in sicurezza della Baia di Trentaremi a Posillipo

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Terminati i lavori di messa in sicurezza dell’arenile e dell’area marina antistante la Baia di Trentaremi in Posillipo. L’intervento è costato centocinquanta mila euro circa ed è a carico dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale. Il costo ha riguardato la rimozione dai fondali e dall’arenile dei rifiuti di amianto e di altro materiale presente nell’area. Con questa azione, si conferma la sensibilità della Autorità di Sistema per la tutela e la salvaguardia dell’area costiera e del patrimonio naturalistico. Le operazioni sono durate poco più di due settimane e si sono svolte sotto il controllo della Capitaneria di Porto di Napoli e dell’ASL Napoli1-Distretto 24 che ieri, 7 giugno, ha attestato l’avvenuta rimozione del materiale contenente amianto.
Hanno contribuito all’espletamento dei lavori la “CittàMetropolitana”- mediante una attività di rimozione di massi pericolanti del costone finalizzata a mettere in sicurezza le aree oggetto dei lavori – e l’Associazione “Centro Studi Interdisciplinare Gaiola Onlus”,che ha effettuato una supervisione delle attività sia a mare che sull’arenile fornendo l’assistenza scientifica di un ornitologo e di due esperti di flora e fauna marina. Sono stati impiegati, per il trasferimento dei materiali, un pontone, munito di gru per il sollevamento dei big bags contenenti i rifiuti raccolti sulla battigia e sui fondali, ed una imbarcazione per il trasporto dalla battigia al pontone, posizionato più a largo, ai limiti dell’area che delimita il S.I.C. Sullo stesso pontone è stata allocata l’unità di decontaminazione necessaria per gli interventi a salvaguardia della salute del personale dopo le attività. Il materiale inquinante recuperato è consistito in: materiale da costruzione contenente amianto, rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, rifiuti biodegradabili e legno, rifiuti urbani non differenziati, rifiuti ingombranti, plastica. Si tratta di rifiuti di varia origine, sversati, dal parco Virgiliano (a partire dagli anni ’70) lungo il costone della collina di Posillipo, venuti alla luce, nel tempo, a causa dell’erosione della costa da parte del mare.