Estradato il narcos Fiorente amico della ‘Dama bianca’

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Dopo quattro anni di latitanza torna in Italia uno dei più pericolosi narcotrafficanti di droga dal Sud America. Si tratta di Pasquale Fiorente, 40 anni detto o’ nano. Era stato arrestato in Cile circa due anni fa e domani finalmente dopo una lunga trafila per l’estradizione partirà alla volta dell’Italia dove sarà rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia. Fiorente, finito in manette a seguito di indagini condotte dagli uomini del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, in collaborazione con l’Interpol di Roma e le autorità cilene, da 3 anni era ormai considerato tra i latitanti più pericolosi in Europa. Il narcos, divenuto noto alle cronache nazionali perchè coinvolto nella celebre inchiesta “Dama Bianca”, era destinatario di 3 ordini di carcerazione. La sua latitanza era terminata due giorni prima di Natale ad Iquique, città nel nord del Cile. Pasquale ‘o nano si nascondeva in un appartamento della lussuosa località costiera sudamericana. In quell’abitazione, però, il broker Vesuviano della droga nascondeva circa 20 kg. tra cocaina e hashish: oltre al mandato di cattura internazionale, per ‘o nano era dunque scattato l’arresto ordinario ad opera delle autorità di polizia cilene.  A tradirlo alcuni scatti che inviò ai suoi familiari. Le sue foto, intercettate grazie a una fitta rete di controlli, permisero alla polizia cilena – attivata dall’Interpol – di verificare gli ultimi spostamenti del latitante. Gli ultimi furono quelli decisivi per la cattu­ra: nel settembre del 2016 nel porto di Iquique in Cile, venne intercettato un carico di 86 chili di cocaina con Fiorente sullo sfondo. Indizi, tracce e riscontri portarono gli agenti, il 22 dicembre del 2016, a beccarlo assieme a un complice. Fio­rente era nello stesso posto, di quando proprio tre mesi prima, benedì il carico di cocaina prima della partenza con probabile destinazione per la Spagna. In quattro anni Fiorente ha cambiato almeno quattro volte la sua identità.
Adorava farsi chiamare Colonnello Vargas Pier Paolo. Era diventata la sua identità. Tutti lo chiamavano e lo conoscevano a Iquique. Anxche se con lo Stato non c’entrava nulla. Ave­va scelto quel nome come sua nuova identità, anche se poi tutti lo chiamavano “l’italiano”. Anche nella chat che aveva, nella corrispondenza che manteneva con i suoi contatti veniva chiamato il colonnello italiano. E’ un dettaglio che spunta fuori proprio dopo un anno dal provvedimento di estradizione. Sul documento falso ol­tre che ad apparire la falsa identità di Fiorente spunta fuori anche i dati anagrafici inventati per depistare chi avrebbe tentato di rintracciarlo: dichiarava infatti di essere nato a Roma il 7 maggio del 1979. Anche questo verrà acquisito quando arri­verà in Italia insieme al documento di viaggio provvisorio.
Fiorente, nato e cresciuto nella piccola cittadina di Trecase, è da sempre considerato il promotore di una organizzazione internazionale dedita al traffico di droga tra Sud-America e Italia, era in contatto diretto con fornitori di droga su­damericani di Messico, Colombia, Bolivia e Brasile, dai quali riusciva a
ottenere enormi quantità di cocaina pura, riuscendo persino a contrat­tare sul prezzo, anche grazie al suo spessore criminale e alla “credibi­lità” acquisita nel settore. Lui che aveva scelto Federica Gagliardi, la Dama bianca, nel corriere numero uno che aveva poi scaricato quando, allo scalo di Fiumicino, aveva perso la copertura. Fiorente curava l’intermediazione negli “affari”, procurava i mezzi di trasporto, raccoglieva “ordinazioni”, stabiliva i profili finanziari delle operazioni, controllava i tempi di consegna e le modalità dell’importazione, assumendosi anche il rischio di eventuali perdite. In occasione del suo arresto, la Gagliardi stava fun­gendo da corriere per consegnare il carico di cocaina ad Alessandro Fiorente, fratello minore di Pasquale il quale le aveva affidato il carico alla partenza,




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