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Napoletani scomparsi in Messico, Francesco Russo: ‘Speriamo arrivi presto questo miracolo’

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“Speriamo che al più presto arrivi questo miracolo”. Così, Francesco Russo, figlio di Raffaele e fratello di Antonio due dei tre napoletani scomparsi in Messico nella cittadina di Tecalitlan nella stato di Jalisco, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di commentare lo stato delle indagini sui suoi tre familiari scomparsi in Messico, di cui non si hanno più notizie dallo scorso 31 gennaio. Nel corso di una conferenza stampa, a cui hanno preso parte anche gli avvocati Luigi Ferrandino e Claudio Falleti, Francesco si è detto “amareggiato” del ritardo che ha caratterizzato l’intervento delle autorità locali messicane: “Sono trascorsi 35 giorni e non li vediamo, non li sentiamo, non sappiamo se stanno bene o male. Questa è la nostra unica e grande rabbia: il ritardo. Noi speravamo che la faccenda si poteva risolvere in pochi giorni e invece non sappiamo ancora nulla”.  Ieri le famiglie dei tre italiani scomparsi sono state ricevute alla Farnesina dal ministro degli Esteri ,Angelino Alfano: “Le famiglie Russo e Cimmino – ha detto ancora Francesco Russo – ringraziano il dottore Alfano, che ieri ci ha ospitato nei suoi uffici: ci é stato assicurato il massimo impegno. Abbiamo fiducia e spero ci possa aiutare”. Francesco ha anche voluto dire che, al momento, la vicenda sta vivendo un momento di stasi: “Le informazioni che abbiamo sono quelle che tutti conoscono, – ha aggiunto – l’unica cosa cerca é che le autorità italiane e messicane ci stanno mettendo il massimo impegno e che la loro priorità è trovare i nostri familiari”. “Alla Farnesina abbiamo trovato – ha detto l’avvocato Falleti – un clima molto familiare di vicinanza e di solidarietà. Il ministro e i suoi collaboratori sono stati molto accorti e attenti. Ci hanno garantito il loro impegno affinchè questa vicenda si possa concludere nel migliore dei modi. Nel pomeriggio siamo stati anche nell’ambasciata messicana dove l’ambasciatore ci ha manifestato vicinanza e solidarietà”.