L’ex sindaco di Scafati si difende dalle accuse: ma incombe la tegola dell’incandidabilità per 5 anni

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Le sue sorti politiche si decideranno il 28 novembre prossimo quando il giudice del Tribunale civile di Nocera Inferiore dovrà decidere sulla incandidabilità per la durata di cinque anni. Il destino politico di Angelo Pasqualino Aliberti ex sindaco di Scafati, la città il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche potrebbe essere definitivamente segnato da questa decisione, ancor più che dalle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto insieme ad esponenti del clan Loreto-Ridosso, a ex amministratori e funzionari comunali, oltre che a componenti della sua famiglia come la moglie Monica Paolino e il fratello Nello Maurizio Aliberti. Vicende giudiziarie per le quali pende una richiesta di arresto in carcere. Il futuro politico di Aliberti, ora è più che mai in forse qualora avesse pensato di ritornare in auge nell’ambito della sua città o fuori da essa. La notizia del nuovo procedimento – questa volta civile – avviato dalla Procura antimafia nei suoi confronti trapela il giorno in cui Aliberti viene interrogato nell’ambito di un procedimento per abuso d’ufficio aggravato dal metodo mafioso. A fine mese l’ex sindaco dovrà comparire dinanzi al giudice civile del Tribunale di Nocera Inferiore per la discussione, così come era accaduto per l’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino.

Stamane, infatti, l’ex sindaco di Scafati accompagnato dall’avvocato Silverio Sica si è fatto interrogare dal pm della Dda Vincenzo Montemurro, alla presenza di alcuni degli investigatori che hanno seguito le indagini su Scafati e la commistione e scambio di voto tra politici e esponenti della camorra. Un interrogatorio durato oltre quattro ore in cui ha cercato di discolparsi dalle accuse.

Rosaria Federico

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