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Il Dossier: così volevano incastrare DeMa…

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Era stato incaricato di raccogliere “dati sensibili sulla gestione del patrimonio immobiliare del comune di Napoli in previsione delle primarie del centrosinistra per le Amministrative di Napoli nel giugno del 2016”, cosi’ da poter “mettere una pietra tombale sulla carriera politica di Luigi de Magistris”. Giovanni Annunziata, all’epoca dirigente del servizio controlli ambientali del Comune di Napoli, uno dei quattro indagati finiti ai domiciliari insieme all’imprenditore Alfredo Romeo, si faceva aiutare nell’attivita’ di dossieraggio da tre manager dell’imprenditore: Raffaele Scala, Enrico Trombetta e Fabio Angelico. Ma per la Procura di Napoli il documento scottante, tra il dicembre del 2015 e il febbraio del 2016, che sarebbe dovuto “finire su tutti i giornali” gli era stato chiesto dall’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino. E’ scritto in uno dei capi di imputazione contestati al dirigente in pensione che e’ accusato di corruzione e atti contrari ai suoi doveri d’ufficio. Oltre che all’opera di dossieraggio, che Romeo avrebbe ricambiato con dazioni di denaro, con un orologio da mille euro e con l’assunzione presso le sue aziende di un amico di vecchia data, Annunziata avrebbe ‘cucino su misura’ un bando per Romeo. Una gara da 800 mila euro per l’affidamento del servizio di ispezione di impianti termici a Napoli. Ma c’e’ di piu’. Secondo l’accusa Annunziata si sarebbe adoperato in favore di Romeo per la “realizzazione di strisce pedonali davanti all’albergo, per fargli arrivare i bidoni per la raccolta differenziata e per far spostare una nave della compagnia Snav dalla banchina del porto di fronte all’Hotel Romeo” che toglieva la vista agli ospiti dell’albergo. “Dava corso tra il marzo e il dicembre del 2015 quando era dirigente del servizio controlli ambientali ad un procedimento di inquinamento acustico e atmosferico prodotto dalle navi ormeggiate nelle banchine del Porto. Il procedimento era culminato con una multa elevata alla compagnia di navigazione Snav per mille euro e una diffida ad eliminare il problema. Era lo stesso Romeo che si era lamentato dei rumori”, scrive il gip.

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