Torre Annunziata, per 12 anni accusati di essere carabinieri infedeli: assolti

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Erano stati accusati di avere sottratto da un tir sequestrato e imbottito di 66 chili di stupefacente e di averne consegnata la metà a un collaboratore di giustizia, in cambio di soffiate.

Ad oltre dodici anni dall'avvio dell'inchiesta e dopo sei anni di e più di novanta udienze, oggi è arrivata al tribunale di Torre Annunziata la sentenza di (presidente Fernanda Iannone) per i tre coinvolti nell'inchiesta: il colonnello Pasquale Sario, il maresciallo Gaetano Desiderio e l'appuntato Sandro Acunzo.

I tre, tutti appartenenti al nucleo investigativo di Torre Annunziata, erano accusati dal 2011 di avere portato via da un container sequestrato, nel corso di una importante operazione antidroga avvenuta a il 19 gennaio 2019, 66 chili di ed averne ceduto la metà al pentito e narcotrafficante Francesco Casillo, ‘a vurzella'.

    Ad accusarli era stato lo stesso Casillo, che aveva reso dichiarazioni davanti al pubblico ministero Pierpaolo Filippelli, aggiungendo di avere anche elargito ai tre militari dell'Arma somme di denaro e gioielli.

    Secondo l'accusa, in cambio di favori come la consegna della droga, ‘a vurzella avrebbe passato ai militari soffiate finalizzate ad arresti e sequestri. Grande soddisfazione è stata espressa dai legali del colonnello Sario, l'avvocato romano Antonio Marino, e del maresciallo Desiderio, l'avvocato Roberto Russo.

    “Dopo oltre dodici anni dall'avvio delle indagini – il parere dei due legali – si è chiusa una vicenda a tratti incredibile. Determinante per la favorevole conclusione è stata la serietà e il rigore con cui il collegio ha condotto il processo”.



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