Droga tra Caserta e Maddaloni, 13 arresti

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Questa notte la Polizia di Stato della Questura di Caserta (Squadra Mobile), con il supporto della Squadra Mobile di Foggia, ha eseguito su delega della Procura della Repubblica di Napoli (Direzione Distrettuale Antimafia) un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli (Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari) nei confronti di 13 persone.

In manette sono finiti Andrea Zampella, classe 1994; Marzena Marlena Mazgaj, classe 1999; Francesco Martucci, classe 1991; Ivan Martucci, classe 1995; Annalisa Pisani, classe 1995; Benito Di Tommaso, classe 1994; Antonio Minutillo, classe 1974; Francesco Pisanti, classe 1971; Giorgio Monteforte, classe 1983; Raffaele Caccia, classe 1992; Savino De Fazio classe 1986; Ciro De Filippo, classe 1989; Luigi Piscitelli, classe 1987.

Per tutti è stata ordinata la traduzione in carcere ad eccezione di Mazgaj e Pisani per le quali il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. I tredici indagati sono gravemente indiziati di appartenere ad un’associazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, particolarmente attiva tra i comuni di Caserta e Maddaloni, con propaggini anche in territorio foggiano.

    Il provvedimento restrittivo è stato emesso all’esito di una complessa indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e sviluppata dalla Squadra Mobile di Caserta, avviata a seguito di un controllo di polizia, effettuato su strada nel centro cittadino di Caserta, nei confronti di un giovane sorpreso in possesso di circa 22.000 euro in contanti, occultati in un doppio fondo ricavato nel cofano di una potente BMW, nonchè di alcuni fogli manoscritti su cui erano riportati nomi, soprannomi, quantità espresse in grammi e cifre.

    Già nell’immediatezza, gli investigatori avevano intuito potesse trattarsi di un “libro mastro” utile a documentare affari legati alla compra-vendita di sostanze stupefacenti. Pertanto, il giovane sottoposto a controllo veniva denunciato per il delitto di riciclaggio mentre, contestualmente, erano sviluppati approfondimenti sulla potenziale “rete” di venditori di droga a cui potesse realmente far capo la consistente somma di denaro.

    L’indagine ha così progressivamente delineato l’esistenza di un’organizzazione criminale con ripartizione di compiti distribuiti in senso “orizzontale” ma con la presenza di un vertice indiscusso rappresentato da Zampella. La base logistica è stata individuata all’interno di un rione popolare di Caserta. E’ emerso come la compagine in argomento fosse collaudata nei propri meccanismi operativi attraverso una rigorosa divisione dei compiti tra elementi incaricati di curare la fornitura “all’ingrosso” di droga e quelli con funzioni di “smercio” al dettaglio dello stupefacente.

    Servizi di osservazione e pedinamento, analisi di traffici telefonici e attività tecniche di intercettazione hanno così documentato, da un lato, le innumerevoli cessioni di cocaina, hashish, marijuana e crack a favore di consumatori finali, dall’altro il canale di approvvigionamento dell’associazione presso due fornitori di droga, gravitanti uno nel napoletano (De Filippo) e uno nel casertano (Caccia).
    Nel corso dell’indagine, la Squadra Mobile di Caserta ha sequestrato circa 20 chili di hashish, 200 grammi di marijuana e oltre 150 grammi di cocaina.

    Inoltre, a seguito di perquisizione domiciliare all’interno dell’abitazione di Zampella, sita in un rione popolare di Caserta, ha rinvenuto una pistola abusivamente detenuta, “Smith & Wesson” calibro “38 special” con 13 cartucce, circa 100 grammi di cocaina, 370 grammi di hashish e 150 grammi di marijuana. Zampella è stato arrestato. L’arma e lo stupefacente erano occultati, attraverso un sofisticato “sistema”, dietro la staffa “porta-televisore”.

    La disponibilità di armi da parte dell’organizzazione criminale è stata poi confermata da un ulteriore sequestro. Infatti, durante una perquisizione domiciliare nell’abitazione di Piscitelli, la Squadra Mobile di Caserta ha rinvenuto una replica di pistola modello “315 auto” “calibro 8” ma modificata così da essere idonea allo sparo come una comune arma da fuoco, nonchè 6 cartucce.

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    L’attività investigativa ha consentito di costruire un grave quadro indiziario in termini di colpevolezza a carico di tutti gli indagati a cui sono stati contestati, a vario titolo, i reati di cui agli artt. 74 e 73 DPR 309/90. Stamattina, all’alba, il provvedimento restrittivo è stato eseguito con gli arresti dei 13 indagati. Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata ulteriore sostanza stupefacente.



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