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Sono aumentati i suicidi nelle carceri italiane: due casi in 48 ore e 52 dall’inizio dell’anno

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La notizia di due suicidi avvenuti negli ultimi due giorni, di cui uno riguardante un detenuto di soli 21 anni nel carcere di Regina Coeli a Roma, ha suscitato indignazione.

Tuttavia, è importante che queste tragedie spingano l’Amministrazione Penitenziaria ad agire, anche se purtroppo sembra che non verrà fatto nulla nonostante i 52 suicidi avvenuti dall’inizio dell’anno.

Lo afferma Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria), sottolineando che si è già dimenticato o volutamente ignorato il fatto che l’anno scorso ben 84 persone si sono tolte la vita all’interno di carceri italiane, un numero record dalla registrazione di tali dati (dal 2000).

Inoltre, gli ultimi suicidi di detenuti confermano due tendenze evidenziate nel 2022: l’età dei detenuti che si suicidano è in diminuzione (con una media di oltre 40 anni, ma numerosi casi sopra i 30 anni) e il 40% dei decessi riguarda detenuti extracomunitari, dimostrando che, insieme ai tossicodipendenti e alle persone con disturbi mentali, i giovani stranieri sono i più vulnerabili e fragili.

Di Giacomo sottolinea che, purtroppo, durante l’anno scorso sono stati ascoltati solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi parlamentari e membri del governo, senza che si traducessero in azioni concrete.

Ci si è limitati a parole di commozione, in alcuni casi anche sincere, o a dichiarazioni generiche e di circostanza che si ripetono sempre, senza trasformarle in fatti concreti. Il tema dei suicidi in cella è diventato quasi una notizia di cronaca locale, relegata a poche righe all’interno dei giornali, senza più suscitare scalpore.

Anche le promesse di costruire nuovi padiglioni sono vuote, mentre il Ministro Nordio sta pensando al recupero di vecchie caserme, un’idea non nuova che richiede comunque tempo e risorse finanziarie.

Questa silenziosa strage di vite umane deve finire con misure e azioni concrete, poiché lo Stato ha la responsabilità di proteggere la vita dei detenuti e ne dovrà rispondere. Dovrebbero essere prese in considerazione le proposte del sindacato delle forze di polizia penitenziaria, che si confronta quotidianamente con l’emergenza suicidi, e si dovrebbe intervenire concretamente nel bilancio, ponendo rimedio ai tagli di spesa imposti all’Amministrazione Penitenziaria e al personale.

Questo sarebbe un primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose emergenze all’interno delle carceri. Proprio per questo motivo, dopo la conferenza stampa di ieri a Poggioreale con l’On. Borrelli, è stato organizzato un tour tra le carceri del centro-nord per incontrare il personale e mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica.


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