Cronaca di Napoli

Il Comune di Napoli restituisce la statua di Maradona all’artista

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Il Comune di Napoli ha restituito all’artista Domenico Sepe la statua di Diego Armando Maradona. Lo ha rivelato Il Mattino, che nell’edizione odierna ha precisato come l’artista non fosse nemmeno stato avvisato della decisione.

La statua di Maradona restituita all’artista dal Comune: il caso

Per risalire all’origine di questa storia bisogna tornare al novembre del 2021, quando la statua fu presentata di fronte allo stadio da poco intitolato al grande campione argentino alla presenza di assessori, del patron De Laurentiis e di ex giocatori e presidenti che hanno fatto la storia del Calcio Napoli.

Dopo un iniziale indifferenza sul caso, il Comune ha poi avviato un indagine sul valore dell’opera, che per l’artista era di circa 30mila euro. Il risultato è stato il seguente, su proposta del sindaco Gaetano Manfredi e dell’assessore allo sport Emanuela Ferrante: la statua vale molto di più del valore dichiarato. E dunque va restituita.

Una donazione che dunque “non può essere accettata” secondo il Comune, che spiega inoltre che “l’installazione dell’opera restituisce al donante un’utilità non irrilevante di prestigio e visibilità”. Che quindi “stride con la gratuità della donazione” e “può risultare appetibile e contendibile per altri artisti, imponendo il principio di imparzialità e il ricorso a procedure di evidenza pubblica”.

L’artista: “Profondamente amareggiato. Indagine? Non credo…”

Domenico Sepe, per ora, ha dichiarato alle pagine de Il Mattino di essere “profondamente amareggiato” e “offeso per la parte in cui si suppone che possa ricevere fama dall’opera”. Nei prossimi giorni l’artista ha programmato una conferenza stampa nella quale spiegherà tutte le sue motivazioni sul caso.

Ma non finisce qui: ci sarebbe anche un’indagine da parte della magistratura sulla questione della statua, come rivelato in parte dall’assessore Ferrante“La magistratura inquirente che ritiene che siano stati commessi dei reati”. Notizia appresa con sgomento da Sepe: “Non penso sia accaduto nulla di tutto questo, altrimenti sarei stato convocato o ascoltato”.


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