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Di Maio a Napoli: “Reddito di cittadinanza? Io l’ho fatto e lo difendo”

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Sulla paternita’ del “reddito di cittadinanza”, provvedimento bandiera del M5S, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non vuole sentire ragioni.

“Io l’ho fatto, io lo difendo ed io lo miglioro”: lo ha ripetuto oggi piu’ volte nel corso di una visita nella zona dei “Vergini”, a ridosso del popolare rione Sanita’, a Napoli.

Alle massaie impegnate nel fare la spesa, ai pensionati al minimo, ai commercianti che finora non hanno visto calare il loro volume d’affari proprio grazie proprio alla “tessera gialla”, oggetto di scontro in campagna elettorale, dice che per difendere il reddito c’e’ una sola strada: votare il suo partito e la coalizione di centrosinistra.

“Noi siamo l’unica coalizione in grado di battere Giorgia Meloni che vuole abolire il reddito di cittadinanza'”, spiega prima di aggirarsi tra bar e salumerie lungo la strada dove affaccia la casa di Toto’. Una donna di mezz’eta’ si fa largo tra la folla, raggiunge il ministro, si china quasi a volergli baciare la mano e poi urla: “Grazie a te facciamo la spesa”.

Ma poi ci sono le bollette: in diversi gli dicono che i costi sono triplicati, che cosi’ dovranno chiudere. E lui afferma che per contenere i costi e’ indispensabile varare subito un “decreto taglia bollette”.

Il ministro degli estri uscente si è fermato anche nella famosa pasticceria Poppella dove ha mangiato l’immancabile fiocco di neve insieme con il proprietario e fotografi e cine operatori presenti.

“Salvini ha detto che nel primo consiglio dei ministri vuole fare l’autonomia differenziata per portare i fondi al Nord, io nel primo consiglio dei ministri voglio fare il decreto taglia bollette”, spiega il capo di Impegno Civico parlando con i giornalisti in una improvvisata conferenza stampa prima della passeggiata nelle strade del quartiere.

Di Maio non risparmia attacchi al leader della Lega e si appella alla necessita’ del ‘voto utile’, ovvero a non votare ne’ per Conte ne’ per Calenda perche’ cosi’ si avvantaggia il centrodestra “che vuole cancellare il reddito”. “Non riusciamo a fare il riparto del fondo di sviluppo e coesione per il Sud, e parliamo di 5 miliardi di euro solo per la Campania, perche’ la Lega sta bloccando la riunione che serve per la ripartizione. Sono soldi dei cittadini del Sud ed e’ vergognoso che la Lega, Berlusconi e Meloni stiano bloccando questo percorso”.

Di soldi, quelli del Pnrr, Di Maio parla nel pomeriggio anche davanti agli industriali napoletani. “Chi in questo momento parla di rinegoziazione del Pnrr produrra’ l’effetto di dare l’impressione della solita italietta” che non rispetta le scadenze, ha detto. Avvertendo: “Perderemo i fondi”. Molti dei quali sono destinati al Sud, che pero’ “non e’ un segmento al centro di questa campagna elettorale. Salvini e Meloni parlano di ridiscutere il Patto per Napoli, di una sede ministeriale a Milano, di riaprire il Pnrr, l’autonomia regionale differenziata.Tutte cose insieme che mi preoccupano per il Sud”.

Ma il 25 settembre non c’e’ in ballo solo questo: “e’ in ballo il futuro dell’Italia, delle sue alleanze internazionali e quello di cui ha bisogno per superare la crisi, dall’Europa e dalla comunita’ internazionale”. Per questo, conclude il ministro rivolgendosi ai tanti che pensano di astenersi (“oggi siamo al 42%”) “meglio votare”. 


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