“T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok”, viaggio tra i volti campani più noti sul popolare social

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Usi, abusi e costumi di uno dei social più in voga non solo tra le giovani generazioni ma anche ormai nelle generazioni più adulte. Un viaggio in compagnia di alcuni dei personaggi che fanno maggiore tendenza, nel bene e nel male: la proiezione del cortometraggio in anteprima mercoledì 27 luglio al Faito Doc Festival.

Tutto questo è “T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok”, il corto nato da un’idea di Gaetano Cuomo e Giovanni De Liguori che verrà presentato e proiettato fuori concorso in anteprima assoluta al Faito Doc Festival, la rassegna internazionale che quest’anno raggiunge il traguardo delle quindici edizioni, in programma dal 20 al 27 luglio 2022 e la cui direzione artistica è curata da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro.

“T’aggio visto ‘ncopp a Tik Tok” in poco meno di dieci minuti permette di fare una veloce, divertente e puntuale panoramica tra alcuni dei video dei Tiktoker campani più in voga: dalla “star” Rita De Crescenzo ad Armando Cobucci Sparadais (di Paestum); da Wonderpiera, famosa per il remake in dialetto napoletano di “I feel good” di James Brown ad Emilio Borrelli, Sandokan di Acerra; dalla pornostar di Pompei Valentina Nappi al cantante Gigione fino al comico Francesco Paolantoni, che ritiene che il “corsivo” – lo slang nato a Milano e reso famoso da Elisa Esposito – si parla da molto più tempo a Pozzuoli.



    E ancora: pseudo camorristi che emulano, ma si potrebbe dire “scimmiottano”, i personaggi di Gomorra fino a perfetti sconosciuti che si lanciano in balletti, raccontano barzellette, illustrano i loro pensieri alla ricerca di una popolarità che forse non arriverà mai.

    “‘In the future everyone will be world-famous for 15 minutes’: la profezia di Andy Warhol – afferma Giovanni De Liguori – trova la sua più diretta e feroce realizzazione con i video di TikTok, che regalano fama e notorietà ai suoi più audaci protagonisti. Con tutto ciò che ne consegue: followers, sponsor, invidia, minacce, critiche (queste ultime prontamente ribattute, sempre a mezzo Tik Tok). Al di là del folclore e delle spesso amare risate, ciò che ne viene fuori è probabilmente la fotografia più reale ed impietosa di una gran parte del Paese reale”.

    “È da più di un anno che seguiamo ogni giorno i video Made in Naples – gli fa eco Gaetano Cuomo – e ci siamo imbattuti in contenuti a volte interessanti, altre volte trash. Ci piace concludere dicendo che tutto sommato però i napoletani anche su Tik Tok irrompono con la loro innata creatività”.


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