Camorra, le mani del clan Mazzarella sull’industria del cinema a Roma

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Camorra: il clan Mazzarella aveva messo le mani fin dentro i set e le produzioni cinematografica di un’azienda.

E’ la scoperta dei carabinieri del Nucleo investigativo che, insieme alla Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale, hanno eseguito stamani 9 arresti tra Roma e Napoli.Al centro dell’indagine il produttore, Daniele Muscariello, della Henea Productions, e i suoi legami con appartenenti al clan D’Amico-Mazzarella.

Secondo chi indaga il gruppo riciclava i soldi della camorra attraverso le produzioni dell’azienda cinematografica: “perché un film può costare 200 mila ma può costare pure 50 milioni di euro”, dicevano gli indagati parlando al telefono, “il cinema è il nostro strumento”. I nove arrestati, tra i quali figurano due appartenenti alle forze dell’ordine, rispondono, a vario titolo, di riciclaggio in concorso con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa e di emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.



    Per ‘ripulire’ i soldi il clan si affidava anche a un’azienda vitivinicola, il cui commercialista e’ finito in carcere. “Abbiamo relazioni importanti, sono 4 volte che mi arrestano ma poi torno a casa”, diceva in un’intercettazione Muscariello. Durante le indagini sono state documentate movimentazioni bancarie per operazioni di riciclaggio di almeno un milione 250 mila euro, con la disponibilita’ sistematica di 200 mila euro al giorno da destinare alle operazioni di ‘mascheramento’.

    Nel corso delle indagini, coordinate dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò, il Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della guardia di finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre un milione e 500mila euro.A dare avvio all’inchiesta un’operazione svolta dai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci, che lo scorso 18 gennaio aveva portato una serie di arresti per narcotraffico.

    Di lì erano emersi i rapporti tra il clan e Muscariello, finalizzati alla realizzazione del sequestro di persona di un imprenditore indebitato con il clan. Il rapimento non venne portato a termine ma diede avvio alle indagini che si sono concluse con gli arresti di oggi.

    Particolare inquietante- come è emerso dalle indagini- il ruolo del poliziotto e del carabiniere arrestati: i due si occupavano di prelevare a Napoli il denaro contante del clan camorristico D’Amico-Mazzarella e lo consegnavano a Muscariello, che aveva il compito di riciclare i soldi. L’inchiesta, nata in seguito agli sviluppi seguiti agli arresti dello scorso gennaio che avevano smantellato due gruppi armati legati al narcotraffico con a capo gli albanesi Elvis Demce e Ermal Arapaj, si è poi intrecciata con quella della Gdf su operazioni sospette. Oltre agli arresti, è stato disposto il sequestro di oltre un milione 500mila euro.

    Nel corso delle indagini erano emersi dei rapporti tra i due albanesi e il produttore cinematografico che progettavano il sequestro di un imprenditore che si era indebitato con il clan camorristico, progetto mai realizzato.

    Daniele Muscariello, produttore cinematografico, tra i 9 arrestati nell’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Muscariello e’ il produttore della Heneaproduction che ha all’attivo, tra gli altri, anche il film “All’alba perderò” selezionato al “Los Angeles film festival” come miglior film italiano 2021. Il 45enne aveva gia’ precedenti penali.

     



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