Il sindacato di Polizia: ‘Vaccino obbligatorio per i detenuti’

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Il sindacato di Polizia: “Vaccino obbligatorio per i detenuti”. La Campania, con 88 positivi in totale tra i detenuti, è terza in Italia dopo Lombardia (111 positivi) e Veneto (110).

“I casi negli istituti penitenziari stanno aumentando in modo esponenziale. Cosa aspetta il Governo a rendere obbligatorio il vaccino per i detenuti, nonche’ l’obbligo di esibizione del Green pass per i familiari dei detenuti e per gli avvocati che accedono in istituto, che possono essere veicolo di contagio?”.

E’ quanto chiedono i sindacalisti della polizia penitenziaria Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente nazionale e regionale campano dell’Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria), che intervengono nuovamente, come già nelle scorse settimane, sulla situazione soprattutto dei detenuti positivi nelle carceri campane e del resto d’Italia, ribadendo la richiesta di rendere obbligatorio il vaccino e superare così le resistenze di molti reclusi che ancora non vogliono vaccinarsi (94719 le dosi somministrate, poco oltre il 40% dei detenuti si è vaccinato).

Ma i contagi non risparmiano neanche i poliziotti penitenziari e il personale civile dell’amministrazione (dipendenti amministrativi, educatori psicologi), con una differenza numerica di non poco conto: si registrano più casi infatti tra gli agenti, nonostante per loro sia l’obbligo di vaccinarsi, rispetto al resto del personale, per i quali non vige invece l’obbligo, e ciò perché i poliziotti sono piu’ a contatto con i detenuti.

Va detto che comunque la stragrande maggioranza di detenuti e del personale risultati positivi è asintomatico, ma comunque l’alto numero di casi si sta ripercuotendo sulla funzionalità delle strutture, viste le assenze specie tra i poliziotti.

“Chiediamo tamponi rapidi giornalieri per la polizia penitenziaria – aggiungono Moretti e Auricchio – nonché l’uso obbligatorio delle mascherine FFp2 con fornitura da parte del commissario straordinario per l’emergenza Covid, il tutto per fronteggiare il grave rischio pandemico nelle carceri e scongiurare così una paralisi dei servizi nonché possibili tensioni interne”.

Al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove da settimane si registrano numeri record per i contagi tra i detenuti – ad oggi sono 59 i casi, primato italiano – sono poco oltre il 50% i reclusi vaccinati (quasi 1000 i detenuti).

Una situazione che riguarda anche le altre carceri campane, dove però il numero di casi positivi è inferiore a quello di Santa Maria Capua Vetere: quindici i detenuti contagiati alla struttura napoletana di Poggioreale, cinque a quella di Secondigliano, tre a Salerno, quattro a Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino) e uno a testa negli altri due istituti casertani di Aversa e Carinola. La Campania, con 88 positivi in totale tra i detenuti, è terza in Italia dopo Lombardia (111 positivi) e Veneto (110).

In tutta Italia sono 510 i detenuti positivi, di cui 501 asintomatici e solo una decina con sintomi. Numeri piu’ o meno simili per i poliziotti penitenziari e il personale amministrativo delle carceri con una marcata differenza pero’ tra le due figure professionali: 564 i positivi in totale, ma di questi 527 casi riguardano gli agenti (479 asintomatici e 48 con sintomi) e 37, di cui quattro con sintomi, il personale restante.

Basta guardare ai dati campani, con appena due dipendenti civili positivi al carcere di Benevento (entrambi con sintomi) ed uno ad Aversa (asintomatico), mentre non si registrano casi nelle altre carceri della regione. Sono 45 invece i casi riscontrati nel personale della polizia penitenziaria – due con sintomi – in servizio nelle strutture campane, un trend che si osserva in tutta Italia: nel Lazio sono 73, in Lombardia 119. In Campania il maggior numero di agenti positivi si conta a Poggioreale (undici), quindi a Secondigliano e Santa Maria Capua Vetere


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