Napoli, le ambulanze della camorra: “…Marco Salvati caccia i soldi e arrivano al sistema…”. LE INTERCETTAZIONI

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Napoli.  Una delle figure principale del “Sistema” camorra all’interno degli ospedali napoletani era Marco Salvati, (uno degli arrestati l’altro giorno nel maxi blitz della Dda) e titolare del servizio ambulanza Croce San Pio che agiva in pratica in regime di monopolio.

“Perché Marchetiello caccia i soldi ed arrivano nel sistema, arrivano ai
carcerati… Hai capito o no ? Marcehitiello fa la parte dei carcerati…”, sono le parole intercettate nell’auto di Giovanni Caruson uno dei vertici del clan Cimmino del Vomero che parla con un suo interlocutore. Al concorso esterno in associazione camorristica e alla figura di Marco Salvati nell’ordinanza cautelare del gip Claudio Marcopido sono dedicate decine di pagine.

 



    “…è risultato essere dominus incontrastato del settore trasporto ammalati all’interno dell’ospedale Cardarelli… Peraltro, a fronte del regime di monopolio in cui il Salvati gestiva la propria impresa, è emerso che questi conferiva sistematicamente somme di denaro in favore del clan Cimmino Caiazzo”, scrive il gip.

    L’inchiesta sul ruolo di Salvati all’interno del clan Cimmino parte  dalla denuncia del titolare di una ditta concorrente. Il 16 ottobre del 2018 mette a verbale: “Preciso che Marco Salvati è da me conosciuto come appartenente al ‘Clan Lo Russo ”egemone stilla zona di Miano in Napoli, stessa zona dove io vivo da sempre, quindi di conseguenza ho subito le sue imposizioni da sempre. Ricordo che intorno al 2015 Marco Salvati torno in libertà, dopo una lunga carcerazione dovuta alle sue precedenti vicisitudini giudiziarie. Mi trovavo presso  l’ospedale ‘Loreto Mare ‘ era il mese di marzo o aprile 2016 quando vidi arrivare Marco Salvati arrivare in ospedale con la sua autoambulanza Croce San Pio  Marco Salvati parcheggio scese dalla sua autoambulanza mi venne incontro e mi disse testuali parole “Vedi che questi amici devono fare una imbasciata, non so di che si tratta vedi tu che dicono”.  

    Salvati si allontanò da me ritornando verso la sua autoambulanza e i due sulla moto esordirono con la seguente frase: ‘Vedi che tu non ti devi assolutamente permettere di andare sulla zona ospedaliera, neanche se ti fai male devi farti vedere al Cardarelli e ospedali della zona.Tu non puoi più lavorare se ti permetti di presentarti ancora al Cardarelli te la devi vedere con gli amici di Marco Salvati’.

    E l’imprenditore poi precisa:  “Non era la prima volta che venivo minacciato per conto cli Mano Salvati, ma conoscendo il personaggio e ritenendolo un camorrista a tutti gli effetti, recepii il messaggio e mi mantenni alla larga dalla zona Ospedaliera, dove Marco Salvati aveva messo la sua attività di autoambulanza privata….”.

    il boss Basile: “Negli ospedali di napoli abbiamo le cose nostre e dobbiamo stare tranquilli”

    In un’altra circostanza e lo stesso reggente del clan Andrea Basile a presentarsi al Monaldi e a spiegare al titolare di un’altra impresa che “negli ospedali non vi dovete far più vedere, negli ospedali deve lavorare solo Marco Salvati perché noi dobbiamo stare tranquilli. Sugli ospedali abbiamo le cose nostre e non ci piace che si creano problemi. Ci Siamo capiti?”.

    Ma la sete espansionistica di Marco Salvati non si ferma ai soli ospedali dei Colli. Grazie all’appoggio di un boss locale entra anche nell’ospedale di Aversa anche se non ha vita facile: viene anche minacciato ma alla fine riesce a lavorare con le sue ambulanze anche al Moscati pagando una percentuale alla camorra locale.

    E’ sempre Giovanni Caruson che parlando nella sua auto senza sapere di essere intercettato fornisce i dettagli agli investigatori: “…Marco deve praticare solo con lui (Gigino) entrare dolce dolce senza fare bordello. Quando parleranno con Marco gli chiederanno se vuole i cento euro indietro e diranno clic lui(Marco) non ha detto nulla, poi Caruson dirà a Marco che se li vuole indietro deve andare solo per le chiamate di Clemente non deve fare altro. Se invece ha intenzione di lavorare, di tentate di aprire una breccia o se non apre una breccia, fa una cortesia a loro in quanto li mette per la strada di farsi dare del denaro da quelli, perché otterrà sempre qualche favore anche lui( Marco) come fare qualche viaggio( in ospedale) senza dar conto a nessuno. Dovrà fare anche un regalo a Gigino a fine mese, in base ai viaggi fatti…”.

    Il forte legame tra Marco Salvati e il boss Andrea Basile gli investigatori lo evincono dall’ennesima conversazione intercettata tra Giovanni CarusonVincenzo Pone, altro elemento di spicco della cosca del Vomero. I due parlando del servizio ambulanze svolto anche all’ospedale Vecchio Pellegrini con l’ok della famiglia Romano dei Quartieri Spagnoli dicono:

    Giovanni: questi qua che hanno fatto la minaccia?
    Vincenzo: si quelli che hanno fatto la minaccia ora se l’uomo e’ Zenith, e’ a righe di gesso deve dire ora ora prendete l’ambulanza e ve ne andate via da qua!
    Giovanni: Marco non si mette nello sbaglio, perché sa che Andrea (Basile) gli toglie tutto da mano. Hai capito o no?Marco è stato salvato dalla bocca di Cimmino, dal fuoco di Cimmino…
    Vincenzo: si stava mangiando pure a lui?
    Giovanni: Cimmino? quello lo fece picchiate quattro-cinque volte…Marchetiello tutto stroppiato, tutto scassato
    Vincenzo: Ma perché?
    Giovanni: Perché si mise con le ambulanze lui ed il figlio di …il nipote del cantante, …omissis….
    Giovanni: insieme al figlio di Cimmino. fecero un’altra cooperativa e si presero tutte le ambulanze….tutte le ambulanze di Marchetiello!
    Vincenzo: Per questo c’era tutta quella gentaglia a lavorare sulle ambulanze?,.. la’ in mezzo all’Arenella!
    Giovanni: Poi arrivammo noi e mettemmo ordine!prendemmo tutte le ambulanze e le ridemmo nuovamente a Marchetiello! Nientemeno che non si è fatto voler bene da nessuno quello, ha distrutto il Vomero…
    ma ora e’ partito?
    si si
    gli hai detto di fare questa strada?sempre diritto?
    e quando ti ha chiamato?
    e prima non hai visto era lui..gli ho detto compa’ arriva prima all’ospedale e al Bar poi ti dico
    dove devi andare!
    Giovanni: e’ arrivato lui all’ospedale?
    Vincenzo poi lui mi chiama!
    Giovanni: allora dico no ancora deve arrivare all’ospedale!
    OMISSIS

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    Dalla conversazione, peraltro, emerge, ancora una volta, la consolidata egemonia del clan Cimmino Caiazzo su alcuni ospedali napoletani. In un più ampio discorso dedicato ai “permessi” da concedere o “scambiarsi” tra clan, i due malavitosi, discutendo della possibilità che una ditta aversana (non citata) potesse avete intenzione di lavorare presso i nosocomi collinari, affermavano: “non venire mai a portate le autoambulanze nel Cardarelli perché te la passo sotto l’affettatrice. . . non venire proprio è meglio che rifiuti il viaggio nel Cardarelli, nel Cotugno, al Monaldi”.

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    E infine la conversazione più esplicita tra Caruson e Pone datata 20 settembre 2017  I due in auto facevano riferimento ad un “posto di lavoro” del valore di 3mila euro che “Marco delle ambulanze” avrebbe dovuto dare a fronte del “favore” ricevuto.Vi è, inoltre, un chiarissimo riferimento al sistematico conferimento di somme di denaro al clan Cimmino-Caiazzo-Basile da parte di Salvati Marco.

    Giovanni Caruson: Se questi non prendono niente dalle ambulanze, stamattina a quello gli abbiamo fatto fare un bel colpaccio gli abbiamo fatto fare
    Vincenzo Pone: Ah!
    Giovanni Caruson: Marchetiello gli da’ un bel posto di lavoro a 3000 euro . Questo lo ha chiamato: “ Marchetiello, a questo comunque gli devi dare 200 euro a settimana” . O no?
    Vincenzo Pone: vediamo a chi dobbiamo inciuciare…
    Giovanni Caruson: vediamo a chi dobbiamo buttare dentro… e che è ? Facciamo il piacere e non prendiamo mente noi perché Marchetiello caccia i soldi ed arrivano nel sistema, arrivano ai carcerati… Hai capito o no ? Marehitiello fa la parte dei carcerati…
    Vincenzo Pone: Arrivano nella cassa di Andrea…
    Caruson: Eh…e gia’ non e’ poco!

     


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